Di Maio e/o Salvini, questo governo 's'ha da fare'

gov2(ASI) - La formazione del governo nella Repubblica Italiana segue l'iter procedurale disciplinato dall'articolo 92 della Costituzione; la legislatura ha solitamente la durata di 5 anni.

Le elezioni dello scorso 4 Marzo hanno sancito i nomi dei soggetti politici che sono stati eletti come rappresentanti del popolo italiano nelle due Camere; nella giornata odierna c’è stato il primo insediamento dei nuovi deputati al Parlamento, ieri invece è toccato ai senatori. Venerdì 23 Marzo avrà così inizio la nuova legislatura, esattamente la diciottesima, con l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato. Successivamente, entro il 25 del mese corrente, i deputati dovranno comunicare a quale gruppo parlamentare appartengono e nei due giorni a seguire, il Presidente della Camera convocherà i deputati appartenenti a ciascun gruppo e quelli da iscrivere nel gruppo Misto. I gruppi eleggono poi i presidenti, vicepresidenti e i propri comitati direttivi. Il precedente Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, rassegnerà invece le sue dimissioni che rimarranno in sospeso fino alla formazione del nuovo governo, per eventuali incombenze in sospeso da risolvere per la mancanza di un esecutivo.

Il Presidente della Repubblica, nella figura di Sergio Mattarella, potrà così avviare le consultazioni che avranno la durata di almeno di due giorni. Se alla fine del primo giro di consultazioni non si arriverà a trovare una maggioranza, si potrà procedere ad altri giri di consultazioni o all'indicazione di un esploratore che potrebbe essere anche uno dei presidenti delle Camere, che compirà i suoi sondaggi tra i partiti. Dovrà verificare se sarà possibile arrivare ad una maggioranza che sostenga un governo così da dargli il voto di fiducia; i gruppi politici esprimeranno anche il nome del candidato premier.
Il Presidente della Repubblica, una volta individuata una maggioranza parlamentare, convocherà il soggetto indicato dalle forze politiche e gli conferirà l'incarico, il quale può però accettare subito o assumere l'incarico con riserva, ovvero prendersi alcuni giorni per avviare un confronto con le forze politiche e solo dopo tale confronto sciogliere la riserva. Una volta accettato l'incarico, il premier formerà il governo con la lista dei ministri che proporrà al Capo dello Stato; trovata l'intesa sulla lista, il Presidente della Repubblica nominerà i ministri. I componenti dell'esecutivo, una volta prestato giuramento al Quirinale e dopo il passaggio di consegne con il premier uscente, si riuniranno per il Consiglio dei Ministri dove si eleggerà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il neo-premier si presenterà poi alle Camere per chiedere il voto di fiducia, presentando il proprio discorso programmatico.

Si tratta di un iter abbastanza lungo che rischia di incontrare molti intoppi durante il suo lungo processo; azzarderei a definirlo anche fin troppo macchinoso per la pazienza del popolo italiano che ormai da anni si ritrova ad avere governi tecnici e personaggi non propriamente voluti e scelti dal Presidente della Repubblica senza l’ausilio di alcuna elezione. Come mai solo in Italia ci sono queste tempistiche lunghe e snervanti? Si riuscirà a trovare una maggioranza tale da sostenere il nuovo governo? Ma soprattutto, quali saranno le forze politiche che andranno a comporlo? A causa di questa assurda legge elettorale, non può governare un solo partito e nemmeno una sola coalizione, visto che nessuno ha raggiunto il 40% alle elezioni. Ce la faranno Movimento 5 Stelle e Lega Nord a trovare un accordo? Sempre ammesso che l’incarico venga conferito a Di Maio o a Salvini. In ogni caso, il ‘nuovo avanza’ e speriamo che gli venga data la possibilità di lavorare senza l’intromissione di ‘tecnicismi vari’.

 

 

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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