Mauro Tiboni(MIC): La rinascita dell'Italia passa dalla riconquista della sovranità nazionale"

(ASI) Nel Convegno nazionale del Movimento Italia nel Cuore che si è svolto recentemente a Roma, la classe dirigente  del partito ha affrontato, analizzato e discusso molte delle tematiche e problematiche nazionali ed internazionali. Ma l'argomento principale è stato la sovranità. Vi riportiamo l'intervento  del  Candidato  premier Mauro Tiboni.

"Una delle questioni centrali e cruciali che il partito 'Italia nel cuore' vuole affrontare, è quella della sovranità popolare dello Stato Italiano.

Una sovranità che nella fattispecie, l’Italia (o meglio i Politici Italiani) ha completamente abdicato a favore dell’Europa, ed il nostro intento e quello di far si, che l’Italia se ne riappropri.
Tre sono stati i momenti fondamentali tramite i quali il nostro paese ha incominciato a perdere sovranità:

A) Il primo nel 1929, con l’istituzione dei Patti Lateranensi, che hanno prodotto una ingerenza permanente del Vaticano sullo stato italiano.
Dobbiamo ricordare, che Gentile e lo stesso Gramsci li criticarono spietatamente, come momenti di attacco, alla sovranità dello stato, come ente superiore alla religione.

B) L’occupazione militare del suolo italiano con basi missilistiche Americane, parliamo del 1945, ne è il secondo motivo.
Un passaggio da un occupante ad un altro, dove ancora oggi, nel nostro territorio nazionale si stabilizzano più di cento basi militari Americane, basi che rendono impossibile la nostra sovranità militare e geopolitica.

La sinistra italiana, così antagonista nei confronti del capitale, ha avuto al contrario una piena sintonia con il potere economico, e da molto tempo, ormai, non ha alcun ritegno nel calare quella maschera, che ha celato costantemente la vera identità del Partito Comunista Italiano e l’attuale erede, ovvero il Partito Democratico.

C) Per ultima la presenza di una assoluta de-sovranizzazione del nostro paese, che si è consacrata mediante la creazione di una Europa, oggi più che mai finto, collettore di culture ed economie, ratificata nei trattati di Maastricht nel 1992 e Lisbona nel 2007.

Siamo oggi schiavi di un ordine mondiale, nato e pensato su un’idea liberista assurda, se non falsa, ovvero una moneta unica governata da una Banca centrale che per statuto è vincolata a difendere soltanto il suo valore ed è dunque impedita a sostenere i debiti pubblici degli Stati, ed a perseguire coerentemente altri obiettivi quali l’occupazione e la crescita.

Il progetto Europa, di oggi, è ben lontano da quell’embrione che lo ha originato, è un progetto divenuto figlio delle Banche e della Finanza, ovvero un disegno criminale che sta portando alla distruzione di ogni singolo Stato.

Bettino Craxi nel 97 aveva preannunciato tutto questo, e disse: “Nella migliore delle ipotesi l’Europa sarà un limbo, nella peggiore un inferno”.

Si pensi al golpe del 2012 col Fiscal compact, firmato da Giorgio Napolitano, nel pieno silenzio dei media, la cui responsabilità è da attribuire alle forze politiche dell’epoca, PD, PDL con Berlusconi e la Lega di Matteo Salvini, è TERZO POLO con Pierferdinando Casini". Il “fiscal compact”, si può definire oggi, uno strumento di demolizione di un pilastro del costituzionalismo democratico.

Apparteniamo quindi ad uno Stato totalitario chiamato Europa sostenuto da una Classe politica corrotta asservita al potere delle banche e della finanza, che impone agli Italiani scelte di tipo, politico, economico e sociale, che non solo non rientrano affatto negli interessi dell’Italia e degli Italiani, ma che sono volte a distruggerne cultura ed economia". , nel mondo a sovranità negata o meglio, consentita solo, al mercato globalizzato dei capitali economici e finanziari.

Ricordare gli eventi è fondamentale per ristabilire e ridisegnare in questo terzo millennio un nuovo futuro, quello dell’Italia e degli Italiani.

Uno stato esiste, se ha un popolo, un territorio e il potere d’imperio su quel territorio.

In una repubblica democratica come l’Italia, la sovranità (come recita l’articolo 1 della nostra carta costituzionale) appartiene al popolo, ma di fatto, questi politici, i nostri politici, hanno svenduto i nostri diritti democratici dall'interno del nostro territorio.

Hanno svenduto il nostro potere di decidere a casa nostra, manipolando anche in termini interpretativi l’art. 11 della carta costituzionale, articolo 11 che recita: “L’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.


Redazione Agenzia Stampa Italia

 
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