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Emergenza umanitaria dai paesi del Nord Africa: a un mese dal Piano di accoglienza

(ASI) Secondo quanto riportato da Palazzo Chigi, sono oltre 10mila i cittadini arrivati in Italia dal Nord Africa dal 13 aprile 2011, data in cui il Capo Dipartimento è nominato Commissario Delegato per l’emergenza umanitaria in corso. In particolare, oltre 7mila sono quelli assistiti nelle Regioni in base al Piano di accoglienza condiviso da Dipartimento della Protezione Civile,

Direzioni di protezione civile regionali, Upi - Unione delle province italiane e Anci - Associazione nazionale dei comuni italiani. Di questi, 6.500 sono i richiedenti asilo o aventi diritto e circa 600 sono coloro che oggi, avendo ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo, sono anche assistiti.
Il Piano è operativo dal 15 aprile e definisce la risposta operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile all’emergenza umanitaria dichiarata il 12 febbraio scorso sul territorio nazionale per l’eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari. Il 7 aprile viene dichiarata l’emergenza anche nel territorio del Nord Africa.
Dai primi giorni di maggio l’assistenza riguarda in particolare i richiedenti asilo per i quali vengono attivati particolari servizi tra cui l’informazione legale sulle successive procedure di regolarizzazione. Tra il 2 e il 10 maggio - con Decreti del Commissario Delegato - sono nominati i Soggetti attuatori che hanno il compito di individuare e gestire le strutture di accoglienza nelle Regioni.
Inoltre il 18 maggio il Commissario in collaborazione con il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni, Anci, Upi e diverse organizzazioni umanitarie impegnate sul campo definisce le procedure operative che devono essere seguite per assicurare l’accoglienza dei minori non accompagnati.
Soggetto attuatore per l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati è un referente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha il compito di censire le comunità di accoglienza e le “strutture ponte” su tutto il territorio nazionale, in accordo con Anci. Queste strutture possono accogliere temporaneamente i minori in attesa del trasferimento definitivo nei luoghi che li ospiteranno fino al compimento della maggiore età.
Nella prima fase del Piano, conclusa a fine aprile, le Regioni – eccetto l’Abruzzo – e le Province Autonome hanno individuato sistemazioni per 2mila persone.
La maggior parte dei migranti arrivati in Italia, da febbraio ad aprile, provengono dalla Tunisia. In particolare i tunisini accolti hanno ottenuto dalle Forze di Polizia il permesso di soggiorno temporaneo e successivamente hanno scelto se essere assistiti o rimanere autonomamente in Italia oppure se andare all’estero. Al 30 aprile le persone assistite sono 700.
Il Piano - I migranti attesi sono 50mila ed è su questa stima che si basa il Piano. Il Dipartimento della Protezione Civile, a supporto del Commissario Delegato Franco Gabrielli, segue da vicino i trasferimenti delle persone una volta identificate, definendone le destinazioni secondo la quota territoriale stabilita nel Piano.
È la Struttura commissariale inoltre che reperisce i mezzi di trasposto - costituiti principalmente da due grandi navi - e assicura l’assistenza a bordo durante il viaggio. Le competenze in materia di Pubblica sicurezza spettano invece alle Questure di partenza dei mezzi; mentre per i trasferimenti via terra provvede il Soggetto attuatore della Regione a cui sono destinati gli assistiti.
Il Dipartimento della Protezione Civile riceve informazioni su arrivi e sbarchi dal Ministero dell’Interno mentre dalle Regioni riceve la disponibilità delle strutture, per pianificare i trasferimenti, e il riscontro delle presenze quotidiane dei migranti nelle strutture di accoglienza.

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