UE Canada:, Moncalvo (Coldiretti): "E’ nata alleanza trasversale per salvare i prodotti italiani"

noceta1 copy(ASI) "E’ nata una alleanza trasversale per difendere il Made in Italy di allevatori, agricoltori, consumatori, sindacalisti, ambientalisti, rappresentanti della società civile che sono giunti dalle diverse regioni a Roma a manifestare in piazza Montecitorio insieme a sindaci, assessori, presidenti di Regione e parlamentari di tutti gli schieramenti politici.E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, a conclusione della mobilitazione di oltre quattromila agricoltori a Piazza Montecitorio contro l’accordo di libero cambio tra Unione Europea e Canada, nell’annunciare la mobilitazione permanente per fare pressing anche con email bombing e tweetstorm sui parlamentari che dovranno votare sulla ratifica del trattato nelle prossime settimane al Senato e alla Camera www.coldiretti.it #stopCETA. “Una iniziativa di sollecitazione delle forze politiche e di trasparenza per far conoscere agli italiani i comportamenti di voto dei singoli parlamentari del loro territorio su un tema destinato ad avere un pesante impatto economia, lavoro, salute e ambiente” ha sottolineato Moncalvo dal palco della mobilitazione promossa dalla Coldiretti e condivisa da un ampio gruppo di altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch). A sostenere la mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti in piazza sono intervenuti i deputati Giuseppe De Cristofaro (si-sel), Giulio Marcon (si – sel), Adriano Zaccagnini (mdp), Massimiliano Fedriga (capogruppo lega nord alla camera, Francesco La Forgia (capogruppo mdp), Alfredo Dattorre (mdp), Basilio Catanoso (FI), Oreste Pastorelli (Misto-Psi-Pli), Nicola Fratoianni (SI-Sel), Nicodemo Oliverio (PD), Franco Bordo (Art.1-Mpd), Colomba Mongiello (Pd) e Giorgia Meloni (FdI-An) ed i senatori Giulio Tremonti (Gal), Monica Cirinnà (PdD), Elena Fattori (M5S), Stefano Fassina (SI-Sel) e Loredana De Petris (SI-Sel). Ma dal palco della Coldiretti hanno parlato anche Gianni Alemanno, già ministro delle Politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro delle Politiche agricole, presidente Fondazione Univerde. Susanna Camusso, segretaria generale CGIL, Rossella Muroni, presidente Legambiente, Federica Ferrario di Greenpeace, Cinzia Scaffidi slow food internazionale Monica di Sisto di Fair Watch, Elio Lannutti di Adusbef, il presidente di Federconumatori Emilio Viafora, Luca Zaia, presidente Regione Veneto, l’Assessore all’agricoltura della Regione Lazio Carlo Hausmann e quello della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero e del Molise Vittorino Facciolla.

 Aggiornamento ASI delle ore 16,07

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 Aggiornamento ASI delle ore 10,12

UE: COLDIRETTI, +15% SBARCHI GRANO CANADA DESERTIFICANO L’ITALIA

Ceta3ok(ASI) Con la prospettiva dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada sono aumentati del 15% gli sbarchi di grano duro del Paese nordamericano in Italia nei primi due mesi del 2017, con manovre speculative che stanno provocando la scomparsa della coltivazione in Italia. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per invadere la Capitale in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento dove è in corso la discussione per la ratifica del Trattato di libero scambio con il Canada. Un Trattato che – denuncia la Coldiretti - spalanca le porte all’invasione dal paese nordamericano di grano, la principale coltivazione dell’Italia particolarmente diffusa nelle aree piu’ deboli del Paese ma che prevede anche il via libera all’importazione a dazio zero per circa 75.000 tonnellate di carni suine e 50.000 tonnellate di carne di manzo dal Canada dove vengono utilizzati ormoni per l’accrescimento vietati in Italia.

L’iniziativa #stopCETA è condivisa con un'inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori e Fair Watch) che chiedono di fermare un trattato sbagliato e dannoso per l’Italia.

“La concorrenza sleale provocata dalle importazioni spacciate come tricolori ha provocato il taglio dei prezzi pagati ai produttori agricoli sotto i costi di produzione, con la decimazione delle semine di grano che in Italia sono crollate del 7,3% per un totale di 100mila ettari raccolti in meno” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “in pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy”.

Oggi, con le quotazioni del grano a 24 centesimi al chilo - denuncia la Coldiretti – gli agricoltori italiani ne devono vendere più di 4 chili per poter acquistare un caffè. Una realtà che - sostiene la Coldiretti - rischia di essere aggravata dall'approvazione del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) con il Canada, che prevede l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa la metà del grano importato dall’Italia arriva, infatti, proprio dal paese nordamericano dove – continua la Coldiretti - le lobby in vista dell’accordo CETA sono già al lavoro contro l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta previsto per decreto e trasmesso all’Unione Europea, trovando purtroppo terreno fertile anche in Italia.

Una necessità per nascondere ai consumatori il fatto che già lo scorso anno sono arrivate in Italia oltre un milione di tonnellate dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato che è però vietato in Italia perché accusato di essere cancerogeno. In assenza dell’etichetta di origine non è possibile - sottolinea la Coldiretti - conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma si impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionali e, con esse, il lavoro e l’economia nazionali. L’81% dei consumatori italiani - continua la Coldiretti - ritiene che la mancanza di etichettatura di origine nella pasta possa essere ingannevole secondo la consultazione pubblica on line sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero delle Politiche Agricole.

Per denunciarne i rischi gli agricoltori della Coldiretti hanno distribuito sacchetti di grano canadese con la scritta “"No al grano canadese con glifosato in preraccolta vietato in Italia". Tale sostanza chimica è stata vietata in pre raccolta in Italia dal 22 agosto 2016, con l’entrata in vigore del decreto del Ministero della Salute, perché accusata di essere cancerogena. Un pericolo quindi anche per i consumatori visto che i cereali stranieri risultati irregolari per il contenuto di pesticidi sono praticamente il triplo di quelli nazionali, a conferma della maggiore qualità e sicurezza del Made in Italy, sulla base del rapporto sul controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti divulgato l’8 giugno 2017 dal Ministero della Salute. I campioni con un contenuto fuori legge di pesticidi - conclude la Coldiretti – sono pari allo 0,8% nel caso di cereali stranieri mentre la percentuale scende ad appena lo 0,3% nel caso di quelli di produzione nazionale.

 

 

 

 Aggiornamento ASI delle ore 09,33

UE: COLDIRETTI, PER LA PRIMA VOLTA OK A FALSO MADE IN ITALY

Legittimo produrre all’estero da Asiago a Fontina, da prosciutto Parma a San Daniele

Ceta2(ASI) Per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy piu’ prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti, che parla di un precedente disastroso a livello internazionale in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per invadere la Capitale, in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento, dove è in corso la discussione per la ratifica del Trattato di libero scambio con il Canada. Un accordo che colpisce anche il formaggio italiano piu’ esportato nel mondo, il Parmigiano Reggiano, che potrà essere liberamente prodotto e commercializzato dal Canada con la traduzione di Parmesan.

L’iniziativa #stopCETA è condivisa con un'inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che chiedono di fermare un trattato sbagliato e pericoloso per l’Italia. La svendita dei marchi storici del Made in Italy agroalimentare non è solo un danno sul mercato canadese ma - sottolinea la Coldiretti - è soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi anche emergenti che sono autorizzati cosi a chiedere le stesse concessioni. Per denunciare il pericoloso “cavallo di troia” è stato esposto per la prima volta su un banco della Coldiretti il “maxipacco” dono del falso Made in Italy con le imitazioni delle specialità nazionali piu’ prestigiose, dai formaggi ai salumi, realizzate in Canada che il paese nordamericano sarà di fatto autorizzato a produrre e vendere ai consumatori di tutto il mondo con la ratifica del trattato. Nel cesto della Coldiretti tra i vari prodotti ci sono Asiago, Romano, Montasio, pecorino friulano, romanello, scamorze, Crotonese, Fontina, provoloncino friulano salami, cacciatore salami, veneto salami, mortadella Italia salami, prosciuttino Italia salami, soppressata salami Italia, Siciliano italian style salami, Toscano italian style salami, Napoli italian style salami e San Daniele prosciutto tutti rigorosamente prodotti in Canada. Ma nessun limite è previsto nell’accordo neppure per i wine kit che promettono di produrre in poche settimane le etichette piu’ prestigiose dei vini italiani, dal Chianti al Valpolicella, dal Barolo al Verdicchio che il Canada produce ed esporta in grandi quantità in tutto il mondo

Casi eclatanti di sfruttamento delle denominazioni per prodotti che nulla hanno a che fare con quelli originali, di cui rappresentano di fatto delle caricature come il Romano che scimmiotta il pecorino romano ma è fatto con latte di mucca invece che con quello di pecora. Secondo il Dossier della Coldiretti, ben 250 denominazioni di origine (Dop/Igp) italiane riconosciute dall’Unione Europea non godranno di alcuna tutela sul territorio canadese. Peraltro il trattato dà il via libera all’uso di libere traduzioni dei nomi dei prodotti tricolori (un esempio è il parmesan) mentre per alcuni prodotti (asiago, fontina e gorgonzola) è consentito in Canada l’uso degli stessi termini accompagnato con “genere”, “tipo”, “stile”, e da una indicazione visibile e leggibile dell’origine del prodotto. Ma se sono stati immessi sul mercato prima del 18/10/2013 possono essere addirittura commercializzati senza alcuna indicazione. La tutela delle indicazioni geografiche riconosciute – rileva Coldiretti - non impedisce l’uso in Canada di indicazioni analoghe per coloro che abbiano già registrato o usato commercialmente tale indicazione (sono compresi nell’eccezione formaggi, carni fresche e congelate e carni stagionate). In sostanza si potrà continuare a produrre e vendere “prosciutto di Parma” canadesi in coesistenza con quello Dop ma anche “Daniele Prosciutto” locale. È anche riconosciuta la possibilità di utilizzare parti di una denominazione di una varietà vegetale o di una razza animale (come ad esempio la chianina).

“La presunzione canadese di chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile perché si tratta di una concorrenza sleale che danneggia i produttori e inganna i consumatori” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si rischia di avere un effetto valanga sui mercati internazionali dove invece l’Italia e l’Unione Europea hanno il dovere di difendere i prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove, realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione e sotto un rigido sistema di controllo”.

L’Italia, che è leader in Europa nella qualità alimentare con 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, non puo’ accettare passivamente la banalizzazione del proprio patrimonio conservato da generazioni e deve invece – conclude Moncalvo - farsi promotrice in Europa di una politica commerciale contro l’omologazione e piu’ attenta alle distintività”.

Ceta2

 

 

 

 

 

 

Notizia ASI delle ore 8,59

UE: COLDIRETTI, GIA’ MIGLIAIA DI AGRICOLTORI A MONTECITORIO

Ceta1(ASI) Sono già migliaia gli allevatori, agricoltori, consumatori, sindacalisti, ambientalisti, rappresentanti della società civile e cittadini che sono giunti dalle diverse regioni a Roma a manifestare in piazza Montecitorio per fermare il trattato di libero scambio con il Canada, che per la prima volta nella storia dell’Unione accorda a livello internazionale il via libera alle imitazioni dei nostri prodotti piu’ tipici e spalanca le porte all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero. L’iniziativa è della Coldiretti insieme a un'inedita e importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che chiedono di procedere senza fretta ad una discussione approfondita in Parlamento prima di assumere una decisione di ratifica che porterebbe ad un'indiscriminata liberalizzazione e deregolamentazione degli scambi con una vera e propria svendita del Made in Italy. E’ stato esposto per la prima volta su un banco della Coldiretti il “maxipacco” con le imitazioni delle specialità nazionali piu’ prestigiose, dai formaggi ai salumi, realizzate in Canada che il paese nordamericano sarà legittimato a produrre e vendere ai consumatori di tutto il mondo. Ai rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società civile gli agricoltori della Coldiretti stanno distribuendo sacchetti di grano canadese con scritto “Così si uccide il Meridione” ma sono anche mostrati coupon di facebook di una nota catena distributiva per acquistare pomodori San Marzano Made in Canada. Nei cartelli si legge “No alla Fontina Made in Canada”, “Non svendiamo i nostri marchi storici”, “Il Parmesan canadese umilia l’Italia”, “Il prosciutto di Parma si fa solo in Italia”, “#stopCETA per salvare il Made in Italy””. Nella Piazza anche moltissimi gonfaloni dei Comuni che hanno aderito alla mobilitazione.

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La Coldiretti ha autorizzato il giornale ASI alla libera e gratuita pubblicazione delle 4 ’immagini che raffigurano la manifestazione di Roma della Coldiretti  davanti Montecitorio. La prima foto è relativa al palco sul quale parla il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

 
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