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Lega Nord: interrogazione su seguaci di Al Qaeda in Italia

(ASI) Dopo l'uccisione di Bin Laden ''e' probabile che egli stesso, in previsione di questo evento, abbia preparato delle risposte tramite una ete di uomini abilmente addestrati che gia' stanno insospettabilmente a casa nostra, che rispettano le nostre regole e vivono nella nostra societa' ospittante senza rimarcare le loro differenze''.

E' quanto si legge in una interrogazione al ministro dell' Interno Roberto Maroni, del senatore della Lega Nord, Sergio Divina secondo il quale ora piu' che mai ''dovremo adottare regole rigidissime, inflessibili perche' il colpo infermo al fondamentalismo lo rendera' semmai piu' aggressivo e non ci possiamo piu' permettere che giudici italiani assolvano terroristi definendoli guerriglieri o resistenti''. A questo proposito il senatore della Lega chiede a Maroni se corrisponde al vero che esistano ramificazioni di Al Qaeda in Italia; che 300 mujaheddin gia' addestrati da Osama e immigrati di seconda generazioni si trovano da noi pronti al sacrificio. E ancora, nell' interrogazione si chiede: ''l'imam M'Hamed Garouan, predicatore in Calabria, arrestato il mese scorso perche' incitava alla cacciata dei 'miscredenti', oppure l'altro Imam Ayachi Bassam, fermato a Bari per aver installato una cellula informatica sulla rete di Bin Laden o il marocchino Mostapha El Korchi e' forse il direttore di una scuola di terrorismo a Ponte San Felice (Perugia) per studenti kamikaze gia' arrestati e rispediti in Marocco''. La lista riportata da Divina nell' interrogazione continua con la richiesta di accertare se e' vero che in Italia ''siano state emanate in nove anni 146 condanne a terroristi islamici italiani'' o anche ''che una serie di imam siano stati processati in Italia e poi assolti in quanto per i gip 'i progetti di Jihad non sono reati perseguibili?''. A Maroni infine il parlamentare trentino della Lega chiede se non ritenga opportuna una legge che disciplini l'apertura e l'attivita' svolta nelle moschee e nei luoghi di culto islamici e ''una norma che integri il codice penale, prevedendo come reato ogni atto diretto a minacciare la sicurezza pubblica o di singoli cittadini ancorchè posto in essere in nome di ideali religiosi o di qualsiasi altra natura''.

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