Occupazione giovanile, Iori (Fiamma Nazionale) risponde a ministro Poletti: "Pensare come creare occupazione, aiutando aziende con agevolazioni fiscali"

fiammanazionale copy(ASI) "Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: 'Nel lavoro si creano più opportunità giocando a calcetto che a spedire curricula'. Questa l'asserzione del Ministro che ha incontrato gli studenti di Bologna sul tema dell'alternanza scuola-lavoro e sulle opportunità di occupazione giovanile.

Durante l'incontro tenutosi in quel di Bologna ed in particolare all'Istituto Tecnico Professionale Manfredi-Tanari, sul tema "occupazione giovanile", per Poletti, nella ricerca di un lavoro "il rapporto di fiducia è un tema sempre più essenziale" in quanto "si creano più opportunità a giocare a calcetto che a mandare in giro curricula".

Sembrerebbe infatti, secondo il Poletti, o per lo meno, interpretando la sua asserzione, che la dinamica delle relazioni sia fondamentale per il futuro lavorativo essendo infatti, la natura di questi rapporti, il fulcro di una qualsiasi opportunità lavorativa.

Pronta la risposta di Fiamma Nazionale, ed in particolare del Coordinatore Regionale Umbro dei Giovani, Christian Iori:

Il messaggio che Poletti ha inviato ai giovani è davvero da censura o per lo meno la sua "strutturazione", in quanto, indipendentemente dal significato, in un momento storico così tragico per l'occupazione giovanile, lascia aperta la porta della libera interpretazione, e sicuramente di quella "meno felice".

Bisognerebbe pensare piuttosto a come creare 'occupazione', aiutando 'aziende', ad esempio, attraverso 'agevolazioni fiscali' e stimolandone di 'nuove', perché solo così si può pensare di aiutare un "lavoratore"; oppure, cosa ne pensano i nostri politici di accorciare l'età pensionabile piuttosto che allungarla?

Anziché accrescere 'fiducia', non fa altro che demolire l'autostima di quei giovani disoccupati, che si sentono colpiti con un pugno in faccia da chi invece dovrebbe garantire loro un futuro occupazionale basato sul principio fondamentale della "meritocrazia", e non della "fammi-un-favore-crazia".

Dal momento che le parole possono ferire, ci aspettiamo, chiarimenti sulla sua posizione, ed un tocco di sensibilità in più per i 'messaggi' futuri, a meno che non ne abbia talmente poca da pensare alle dimissioni, dato che, il Ministro stesso, era stato anche nei mesi scorsi al centro di polemiche per un'altra affermazione "poco felice" riferita ai giovani all'estero, per la quale però, si era scusato".

 

 

 

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