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Afghanistan. Idv: cordoglio per vittima, responsabilità di chi ha votato decreto, stanchi di piangere nostri soldati

(ASI) La morte del giovane alpino, vittima di un attentato a Shindad in Afghanistan, non lascia indifferente la componente politica dell'Italia dei Valori che esprime il proprio cordoglio non mancando però di polemizzare sull'utilità del nostro impegno nella missione di pace Isaf.

 

“Siamo vicini alle famiglie del militare caduto in Afghanistan, dei quattro feriti e a tutti i commilitoni impegnati su quei territori. Esprimiamo profondo dolore e commozione per questa ennesima tragedia annunciata. Smettiamola e usciamo dal luogo comune di chi intende coprire la propria responsabilità in nome della patria e della bandiera. Da tempo l’Italia dei Valori, che ha dato una bocciatura sonora al decreto di rifinanziamento di questa missione, denuncia che non ha più alcun senso restare in Afghanistan perché nel Paese è in atto una vera e propria guerra civile, e quindi non portiamo avanti soltanto una lotta al terrorismo”. E’ quanto afferma in una nota il presidente IdV, Antonio Di Pietro. “Denunciamo – continua - in modo forte e chiaro, che la responsabilità politica di queste morti ricade sul governo e su tutti coloro che in Parlamento hanno votato per il proseguimento della missione. Ricordiamo che è stato un voto trasversale e, proprio per questo, ancora più inaccettabile”.

Anche Felice Belisario, presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, in nome del suo Gruppo esprime il suo dolore e fa gli auguri di pronta guarigione ai militari feriti affermando: "Oggi è un giorno di lutto e di affetto verso i familiari del militare italiano ucciso. Da domani bisogna seriamente individuare un' exit strategy e andare via il più presto possibile dall'Afghanistan. La brutta notizia di oggi - prosegue - conferma purtroppo quanto l'Idv va dicendo da tempo: la nostra missione in Afghanistan non è 'di pace' ed è in conflitto con l'Art. 11 della Costituzione. Chiediamo al ministro della Difesa di venire immediatamente in Parlamento a riferire perché siamo stanchi di piangere i nostri soldati morti in un'avventura militare dai contorni sempre più oscuri".

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