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Caso Ruby: il Pdl fa scudo a Berlusconi

(ASI) Il Pdl si unisce al Premier Berlusconi dopo la notizia dell'apertura dell'indagine a suo carico da parte della Procura di Milano.

 

Tante le polemiche che l'intero Popolo delle Libertà ha alzato contro la magistratura che, a loro avviso, avrebbe creato l'ennesima indagine contro il Premier con lo scopo di screditarlo. L’operato delle toghe milanesi sarebbe infatti l’ennesimo attacco sferrato contro il Cavaliere per destabilizzare il suo governo.
Le accuse mosse dalla magistratura contro il premier sono concussione e prostituzione minorile.

"Anno nuovo, vecchio film. Lo confesso, ero un po’ preoccupato perchè da qualche mese i magistrati di Milano non si occupavano del Presidente del Consiglio. In realta’ stavano solo aspettando l’arrivo del 2011 per riproporre un vecchio film di 16 anni con i diretti interessati che, ancora una volta, apprendono la notizia dai giornali. Sono sicuro che anche stavolta tutto finira’ in una bolla di sapone, ma ancora una volta siamo davanti ad un modo di operare da parte dei magistrati che lascia molte perplessita"’. Cosi’ si e’e espresso Maurizio Lupi, Vice Presidente Pdl della Camera dei deputati sul caso Ruby.

A parlare poi è il vicecapogruppo Pdl al Senato, Francesco Casoli che in una nota fa sapere: "Ieri il pasticcio partorito dalla Consulta, oggi l'ennesimo attacco di alcuni magistrati della procura di Milano contro Berlusconi. Come scrisse Lev Tolstoj in Guerra e pace 'dov'e' tribunale e' l'iniquita''.

Duro anche l'intervento della parlamentare Deborah Bergamini che afferma: "L’ennesimo atto persecutorio contro Silvio Berlusconi certifica, da un lato, l’accanimento poliziesco nei confronti di un libero cittadino; dall’altro lo spirito eversivo con cui parte della magistratura, puntualmente, interviene direttamente sulla liberta’ della politica e sulla serenita’ del Paese. Siamo di fronte all’ennesimo avvertimento di una casta burocratica uscita dal bilanciamento dei poteri- continua la Bergamini -pronta a tutto pur di salvaguardare le proprie posizioni ideologiche e di potere ed impedire ogni fase di riforma e revisione delle sue responsabilita’. Che la procura di Milano colpisca nel momento in cui si decidono gli assetti della nuova maggioranza di governo e, soprattutto, nel momento in cui le indagini sulla trattativa Stato-mafia prendono determinate direzioni, lontane dalla mitologia sin qui raccontata in determinate aule di tribunale, credo sia una coincidenza tanto drammatica quanto, realmente, eversiva. La politica tutta, a partire dalle sue massime istituzioni deve rispondere con la piu’ sincera unita’".

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