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   Crisi: l’Istat rivede al ribasso i conti economici del 2012. Quest’anno non registriamo alcun cenno di miglioramento
(ASI) L’Istat rivede ulteriormente al ribasso le stime sul PIL registrato nel 2012, diminuito del 2,5%. Anche il potere di acquisto delle famiglie, secondo le stime aggiornate dell’Istituto di Statistica, ha segnato nel 2012 il -4,7%, ovvero il dato peggiore dal 1990 (inizio delle serie).

“Un quadro allarmante che, nel corso del 2013, non ha dato alcun segno di miglioramento. Anzi, su molti fronti è addirittura peggiorato.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Il PIL, come purtroppo avevamo previsto, è sotto la soglia del -2,1%, i consumi delle famiglie sono in continua contrazione (nel biennio 2012-2013 hanno raggiunto quota          -7,8%, pari ad una riduzione della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro), mentre i prezzi (grazie anche all’irresponsabile incremento dell’IVA) continuano ad aumentare, riducendo sempre di più la capacità di acquisto dei cittadini.

Le famiglie si trovano ormai in una condizione di profondo disagio, lo dimostra la tendenza a tagliare drasticamente persino i alimentari (che, per loro natura, sono sempre gli ultimi ad essere intaccati in una situazione di crisi). Tale diminuzione, secondo le nostre rilevazioni, nel 2013 sarà pari al -4,6%, che equivale ad una contrazione di spesa di oltre 262 Euro annui a famiglia (con riferimento, ovviamente, al solo settore alimentare).

Come denunciamo da tempo la riduzione dei consumi riporta effetti devastanti sull’intero apparato economico, determinando una contrazione della produzione, con un conseguente aumento di chiusure di attività, licenziamenti e cassa integrazione.

L’unica strada concreta per invertire questa pericolosa tendenza e spezzare definitivamente la spirale depressiva in cui si trova l’economia italiana è puntare sul rilancio del potere di acquisto delle famiglie, sulla ripresa dell’occupazione (specialmente quella giovanile) e sullo sviluppo.

Per questo è indispensabile che il Governo agisca con responsabilità nei confronti del Paese, avviando un immediato rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca e ponendo rimedio all’insostenibile aumento dell’IVA scattato dallo scorso 1 ottobre.

 

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