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Scissioni:Attento Renzi a non "democristianizzare" troppo il Pd ...
(ASI) Specularmente all’attuale situazione critica del Pdl, ce n’è un’altra in casa Pd, che non è molto più felice. Dietro gli ultimi fatti di cronaca politica, Renzi accelera per un’assunzione di responsabilità al vertice del Partito Democratico. Ma lui rappresenta pur sempre una minoranza di post-democristiani, inserita in un contesto maggioritario di post-comunisti. Anche se vuole trasformarsi, di riffe o di raffe, in maggioranza. Questo significa fare i conti senza l’oste. Infatti, cresce esponenzialmente il disagio nelle file della vecchia nomenklatura, che potrebbe trasformarsi in un’aperta rivolta e persino in una scissione. Perché, tanto per fare un esempio, è difficile immaginare che un Bersani, un Dalema, un Epifani, un Violante, una Finocchiaro decidano di “morire democristiani”. Anche se è vero che pure Gianfranco Fini non voleva “morire democristiano”, e invece…

Quindi, lo scenario che ci riserva il teatrino della politica, nei prossimi giorni e mesi, probabilmente è quello di uno sfaldamento generalizzato a destra e a sinistra, che nei piani di Angela Merkel, di Schultz e del direttorio politico-finanziario di Bruxelles dovrebbe preludere alla creazione di un nuovo (ma vecchio) soggetto politico sempre più somigliante alla Balena Bianca, ossia alla DC,  per i cui guasti ed errori gli italiani stanno ancora versando lacrime.

Niger SepTomBer - Agenzia Stampa Italia

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