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 Scudiere CGIL/Fiat. Accordo Mirafiori sistema autoritario, escluso chi vuole trattare
(ASI) “Un sistema sostanzialmente autoritario che punta ad escludere chiunque voglia discutere, contrattare e confrontarsi sulle posizioni dell’azienda”.
Questi, secondo il segretario confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, gli effetti prodotti dall’accordo separato per lo stabilimento Fiat di Mirafiori, siglato ieri tra azienda e sindacati, esclusa la Fiom. “Con l’accordo di Mirafiori - aggiunge il dirigente sindacale - si è consumato uno dei più gravi attacchi alle relazioni sindacali italiane. Un’azienda, con il sostegno di altri sindacati, si prende il diritto di escludere un sindacato rappresentativo. Si compie così un gesto che non ha precedenti nella storia sindacale e industriale del nostro paese”.

L’accordo, inoltre, continua il sindacalista, “è complicato e difficile e si è innestato in un permanente equivoco determinato dall’amministratore delegato della Fiat che, invece di spiegare il piano industriale, ha voluto determinare una rottura, prima con Pomigliano e ora con Mirafiori, decidendo di agire in modo unilaterale. Si propone così un sistema sostanzialmente autoritario che punta ad escludere chiunque voglia discutere, contrattare e confrontarsi sulle posizioni dell’azienda”. Secondo Scudiere l’investimento per la Fiat è giusto, ma “la CGIL non può accettare che si metta in discussione il diritto dei lavoratori di essere liberi di scegliere da chi farsi rappresentare”.

La firma di Mirafiori avrà ora effetti a cascata su tutto il sistema industriale italiano. “Il sistema delle relazioni industriale italiane - aggiunge il segretario confederale CGIL - al di là di quello che si crede è un sistema solido che permette ai lavoratori di scegliere la loro rappresentanza. E’ un sistema, quello italiano, che ha riscosso l’interesse dei sindacati europei e ora è evidente che con la scelta del contratto dell’auto si mette in discussione anche il nuovo modello contrattuale non sottoscritto dalla CGIL nel 2009”. Si dovranno quindi fare delle scelte chiare. “E’ evidente che a questo punto c’è bisogno di un nuovo confronto - conclude Scudiere - si tratta di capire quali scelte intende fare la stessa Confindustria e le imprese nel loro complesso. Capire cioè se si intende proseguire il confronto avviato con il tavolo sulla crescita o sposare la linea dell’amministratore delegato Fiat”.

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