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On. Roberto Fiore (FN): "Cosa c’entrano i banchieri con la dottrina con la Dottrina Sociale della Chiesa?"

(ASI) La lettera di Roberto Fiore (FN) alla Curia Veronese - domani 15/09 sara' distribuita all'esterno della Fiera dai militanti di Forza Nuova.




Alla Curia Veronese e ai giornali:

 

Leggo soddisfatto, tra le righe dei giornali, di una volontà di rilancio della dottrina sociale da parte di illustri personalità della chiesa.
E' sicuramente importante che in una citta' di forti tradizioni cattoliche come Verona, si celebri un evento, quello legato alla Dottrina Sociale della Chiesa, altamente significativo in un momento di straordinaria crisi.
E' un fatto che la Dottrina Sociale fu disegnata in una fase di sbandamento e conflitto, la fine del XIX secolo, dove si confrontavano con impeto due dottrine, quella socialcomunista e quella liberalcapitalista.
Leone XIII scrive parole che suonano durissime verso l'ipercapitalismo che oggi impazza:"La cupidigia dei padroni e la sfrenata concorrenza" che creano poverta', colpiscono "gli indifesi operai" e "l'usura divoratrice continua grazie a ingordi
speculatori sotto altro colore".
Che oggi questo ipercapitalismo sia rappresentato soprattutto da banche e istituzioni finanziarie, invece che da ricchi industriali, non toglie nulla al fatto che "la ricchezza si accumuli in poche mani e la poverta' si estenda" come presagivano le parole della Rerum Novarum.
Con la Rerum Novarum in realta' inizia la storia di una Terza Via anticapitalista ed antimarxista che sancisce la superiorita´ del lavoro sull'economia, insiste per l'allargamento a tutti della proprieta' privata, guarda con sospetto la finanza e condanna aspramente l'usura.
Questa terza via riconosce il valore profondo delle corporazioni medioevali (non le lobbi viziate d'oggi) e
individua nel capitalismo l'entita' che le distrugge, rendendo i lavoratori sempre piu' soli e indifesi.
Per decenni l'Italia, dalle Leggi Sociali degli anni 20 sino allo Statuto dei Lavoratori, ha proceduto nel solco della Dottrina Sociale. Purtroppo oggi dobbiamo invece constatare che le forze reggenti le sorti della politica e dell'economia rappresentano apertamente la parte avversa alla dottrina cristiana.
Non si capisce come possano contribuire al dibattito sulla Dottrina Sociale, ministri di un Governo che ha minato la proprieta'
della casa con tasse che erodono la già scarsa ricchezza e liberta' delle famiglie e che ergono la BCE al posto di sommo dittatore, che eletto da nessuno, decide
della sorte di milioni di persone, trascinandoli sempre di piu' verso
la poverta'.
Un Governo che ha permesso che in centinaia si suicidassero senza piu' speranza.
Non si capisce come possano contribuire al dibattito su questa Dottrina che tanto si identifica con la Civilita' italiana e Cristiana, coloro che in Confindustria e in Abi vogliono ulteriormente ridurre le gia' insufficienti protezioni e tutele per i lavoratori.
Le parole di chi tuono' da Roma contro il capitalismo ed il marxismo oggi sono sempre piu' comprensibili a chi ha visto, nel breve lasso degli ultimi 50 anni, le banche trasformarsi da Casse rurali e di
risparmio, volte al progresso ed al rafforzamento dell'economia, in
Enti anonimi e usurai.
A chi ha visto le nostre terre spopolarsi grazie a politiche mirate ad allontanare l'uomo dal lavoro della terra.
A chi a pianto vedendo chiudere migliaia di piccole aziende un tempo cuore pulsante dell'economia del nord est.
Il Veneto favorito enormemente dalla sua cultura cattolica che lo ha reso prospero, oggi vede il proprio futuro in pericolo grazie alla svolta neo capitalista e finanziaria che per anni ha illuso ed oggi
impoverisce.
Forza Nuova ha alzato sin dalla sua nascita la bandiera della dottrina sociale della Chiesa e oggi si pone come punto di riferimento per i nuovi poveri, per la gente che crede nell' antico sacrificio ed orgoglio del lavoro agricolo ed artigianale, per i giovani senza futuro, per coloro che diffidano di Goldman Sachs del club Bildeberg e della BCE e intuiscono che dal vero Pensiero Cristiano e Sociale verra' la soluzione al dramma dei nostri tempi.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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