"Io la lettera alla Bce non l'ho chiesta, non ho mai visto nessuno chiederla, ma qualcuno l'ha fatto". Questa è l'opinione di Tremonti, che inoltre più che una regia internazionale parla stavolta di una "autoregia", precisando di esserne venuto a conoscenza "nello studio di Gianni Letta" (all'epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr), quando già era stata convocata una conferenza stampa a Palazzo Chigi per parlarne e che ne era a conoscenza anche il presidente della Repubblica. Ad ogni modo, ha continuato Tremonti in modo sibillino, "per la storia della lettera leggete l'agiografia fatta da un vostro collega sul governatore della Banca d'Italia", riferendosi ai giornalisti.
L'ex ministro rivela che la lettera indicava "condizioni pesanti" e che una simile venne inviata anche alla Spagna, ma fu misteriosamente occultata.
Infine Tremonti non ha lesinato una staffilata finale all'attuale governo italiano: "In passato il governo di cui facevo parte fu criticato perchè mancava la 'sensibilità alla crescita', cosa che mi sembra latente anche di questi tempi".