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La comunità internazionale è preoccupata per la ripresa  delle costruzioni a Gerusalemme Est , ma Israele va avanti
(ASI) Nonostante le forti e motivate preoccupazioni espresse dalla Comunità internazionale per la ripresa delle costruzioni a Gerusalemme Est, Israele va avanti. Infatti il il Presidente israeliano, Netanyahu, riguardo la costruzioni di nuovi 1300 nuclei abitativi a Gerusalemme Est ha dichiarato:
"Non faremo passi indietro".  Questa volontà sulle costruzioni che saranno gli ampliamenti degli insediamenti israeliani a Har Homa e di Ramot, hanno suscitato diverse critiche.
Ban Ki-Moon, segretario generale dell'ONU, ha fermamente condannato il progetto esprimendo la sua inquietudine a riguardo, osservando anche come tutto ciò possa ledere i progressi e il grande lavoro fatto fino ad ora.
Inquietudini manifestate anche dagli USA, dove il Presidente israeliano è in visita. Obama ha affermato:" Se non verrà raggiunto un accordo tra le parti, saranno entrambe a rimetterci. Gli israeliani non potranno sentirsi al sicuro con i loro vicini e i palestinesi non conosceranno mai la pace." Anche dal Dipartimento di Stato USA si è mostrato contrario ai fatti definendoli controproducenti di fronte agli sforzi fatti per riprendere un negoziato tra le parti.
Intanto il mondo palestinese non sembra voler cedere alle pressioni di Israele. Saeb Erekat, uno dei principali negoziatori palestinesi ha dichiarato circa le affermazioni del Presidente israeliano:"Speravamo che Netanyahu andasse negli Stati Uniti per fermare la colonizzazione e riprendere i negoziati invece sembra determinato a distruggere i negoziati e ogni opera di pace fatta fino ad ora.”

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