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Ocse: prevista crescita disoccupazione in Spagna nell'anno 2012


Ocse: prevista crescita disoccupazione in Spagna nell'anno 2012

L’organismo ribassa le previsioni di crescita per la Spagna nel 2012 dall’1,06 al 0,3%.

 

(ASI) Duro stop delle previsioni dell’OCSE per la Spagna. Secondo gli ultimi dati relativi all’ impiego, presentato nella giornata di ieri a Parigi, il tasso di disoccupazione raggiungerà il 23 % nel 2012, mentre solo a partire dall’anno 2013 si noterà una leggera flessione positiva nel mercato del lavoro.

E inoltre ’ prevista,sempre secondo l’analisi dell’ organismo per lo Sviluppo e la Cooperazione, una ulteriore contrazione degli indici di impiego in seguito alla "debolezza del mercato globale", dovuti

"all’impatto della crisi del debito e alle condizioni dei finanziamenti".

La Ocse, che ha confermato nel corso del vertice parigino il rischio per tutti i paesi appartenenti all’Eurozona di una imminente recessione, ha invitato tutti i paesi membri dell’Unione ad agire con misure concrete, efficaci, e rapide.

Se nello scorso dello scorso mese di Maggio le previsioni relative al tasso di disoccupazione da parte dell’Ocse per la Spagna erano situate intorno al 19,3% per l’anno 2012, la previsione media attuale raggiunge il 22,9%, tasso che potrebbe innalzarsi e raggiungere picchi del 23%, momento in cui si potrebbero quantificare come 5 i milioni di disoccupati nel paese.

Solo a partire dal 2013 potrebbe esserci un piccolo accenno di miglioramento, con una lieve flessione al ribasso verso il 22,7%, considerata però minima rispetto all’ emergenza lavoro.

Nell’ultimo trimestre di quest’anno, il tasso di disoccupazione si è situato intorno al 21,5%, con un totale di 4.978.300 persone senza impiego.

La Ocse conferma inoltre per l’anno in corso uno stop della crescita dal 0,9% al 0,7% dovuto all’ inasprimento della condizione economica causata da molteplici fattori.

Il consumo, infatti, non solo non è in recupero, ma subirà una leggera flessione in negativo, dovuta anche alle esportazioni che potrebbero essere influenzate negativamente in seguito al rallentamento dell’economia su scala internazionale, che, secondo le ultime previsioni, colloca la zona Euro in recessione a partire dal prossimo anno.

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