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Maroni a Padova per parlare di sicurezza: il calo dei reati «dato molto importante»

 

Dopo il vertice in prefettura sulla situazione della provincia, il ministro dell'Interno ha parlato anche di immigrazione: entro l'anno sarà scelta la sede del Cie del Veneto.  Padova, sul fronte sicurezza, registra un dato positivo: la diminuzione del 10% dei reati rispetto allo stesso periodo del 2009. Da qui partono le valutazioni espresse  dal ministro dell'Interno Roberto Maroni dopo aver partecipato ad un vertice nella prefettura della città veneta «per discutere della sicurezza a Padova», a seguito dell'omicidio di 2 immigrati uccisi circa 10 giorni fa in due diverse zone del capoluogo.

La diminuzione dei reati è per la città «un dato molto importante» secondo Maroni che insieme al tema sicurezza ha affrontato anche quello dell'immigrazione, fenomeno importante nella provincia di Padova dove si raccoglie «il 16% degli stranieri presenti in Regione». Il ministro dell'Interno ha annunciato che sarà individuata entro la fine dell'anno la provincia veneta destinata ad ospitare il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) della regione.
Il processo decisionale finalizzato a scegliere la sede del Cie è condiviso, ha assicurato Maroni, con il presidente del Veneto Luca Zaia, che ha partecipato al vertice insieme, tra gli altri, al prefetto Ennio Mario Sodano, al presidente della provincia Barbara Degani, al capo di Gabinetto del ministro dell'Interno Giuseppe Procaccini e al vice capo della Polizia Francesco Cirillo. Nella scelta definitiva del sito saranno coinvolti, inoltre, il comune e la provincia interessati.

Allo stesso tempo sarà intensificata l'attività di prevenzione e contrasto del crimine e dell'immigrazione clandestina, dal cui abbattimento discenderà anche un allentamento della tensione nei penitenziari, ha spiegato il ministro a proposito dell'evasione di un cittadino marocchino dal carcere padovano Due Palazzi, avvenuta di recente. A questo proposito, Maroni ha anche assicurato che il nuovo Piano carceri, già approvato dal Governo, porterà un numero sufficiente di posti negli istituti di pena italiani, che attualmente ospitano una «cifra record» di detenuti.

 


 

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