Turchia pronta ad invadere nord Siria per cacciare curdi. Onu: “Prepararsi al peggio”. Ue preoccupata

Erdogan3(ASI) L’Onu ha dichiarato l’intenzione di “prepararsi al peggio” e l’Unione Europea ha manifestato la propria preoccupazione, invocando una soluzione diplomatica della crisi e la necessità di garantire “l’integrità territoriale della Siria”.

Quest’ultima sarà mantenuta, ma “libereremo la nostra regione dai terroristi curdi”, ha scritto oggi su Twitter il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu. Il responsabile del dicastero ha confermato dunque i preparativi di una invasione militare imminente che sarà avviata nella parte settentrionale del paese di Bashar al - Assad. Ha rassicurato tuttavia la comunità internazionale, ribadendo l’impegno a mantenere “pace e stabilità” e a ripulire il paese arabo dagli estremisti. “Siamo pronti a difenderci ad ogni costo”, hanno replicato i destinatari, delle probabili ostilità, che controllano le Forze democratiche siriane. Il portavoce Mustafa Bali ha accusato, sul noto social network, le forze di Donald Trump di non aver “rispettato i loro impegni”, evocando il rischio della trasformazione dell’area “in una zona di guerra”. La responsabile della comunicazione della Casa Bianca, Stephanie Grisham, ha confermato le intenzioni tutt’altro che pacifiche del partner strategico nei confronti della storica etnia odiata, dall’esercito della Mezzaluna, ma sostenuta militarmente da Washington. L’amministrazione d’oltreoceano avrebbe comunque autorizzato l’iniziativa tramite la volontà di non intervenire nell’eventuale conflitto, precisando che il tema è stato affrontato in una telefonata recente tra il presidente americano e il suo omologo Tayyp Erdogan, entrambi alleati in quanto guidano governi membri della Nato. La tv turca Cnn ha divulgato la notizia, nel frattempo, dell’avvio immediato del ritiro dei 1000 soldati Usa, impegnati nell’area nella lotta contro l’Isis, per evitare incidenti tra le due nazioni. La fonte ha precisato così che 20 blindati del pentagono hanno già abbandonato l’area, lungo il confine, di Ayn Isa. L’Osservatorio per i diritti umani ha aggiunto che il medesimo provvedimento è stato adottato nei confronti delle due posizioni chiave situate nelle località di Ras al – Ain e Tal Abiad.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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