Bolivia pronta ad investire un miliardo nel settore energetico

bandiera bolivia(ASI) La Bolivia è pronta ad investire un miliardo di dollari nel settore energetico, sia per rafforzare quella legata all’elettricità, sia per l’industrializzazione delle risorse evaporiche (litio) e per i programmi di ricerca e medicina nucleare, come annunciato dal ministro dell’Energia Rafael Alarcón.


Nello specifico 651 milioni saranno destinati al “Programa de Electricidad para Vivir con Dignidad” mentre altri 373 milioni saranno investiti tra depositi di litio e l’Agenzia per l’energia nucleare.
Gli investimenti, per il momento, riguardano solamente il 2019 e non prevedono stanziamenti per gli anni successivi.
I fondi stanziati provengono da fondi interni alle imprese, da finanziamenti della Banca centrale della Bolivia (BCB), dai crediti esterni delle istituzioni finanziarie e dal Tesoro generale della nazione (TGN).
Attualmente il paese possiede un potenziale in grado di produrre 45mila megawatt (MW) di energia attraverso gli impianti idroelettrici e l’obiettivo è quello di implementare notevolmente questa produzione. L’energia sarà fornita attraverso tre progetti a ciclo combinato, la cui costruzione è realizzata in impianti termoelettrici situati nelle regioni di Warnes, Entre Ríos e Tarija.
I nuovi fondi stanziati serviranno anche a costruire 41 impianti evaporitici (litio) nel paese. La Bolivia è il più grande possessore di questo minerale al mondo con 21 milioni di tonnellate a Uyuni. A settembre, il governo di Evo Morales prevede di avviare le operazioni del Centro per la ricerca e lo sviluppo della tecnologia nucleare (CIDTN) situato nella città di El Alto.
Con l’obiettivo di diventare una potenza energetica nella regione, la Bolivia ha anche annunciato la firma di un accordo con l’India per sviluppare progetti relativi all’industrializzazione del litio e la possibile adesione della nazione all'International Solar Alliance, un gruppo composto da più di 100 paesi che realizzano iniziative di sviluppo nel campo de fotovoltaico.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

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