×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Usa, crollo finanziario alle porte? Per ora fallisce solo lo stato del Minesota, ma resta grande l'incertezza.
(ASI) I segnali negativi di una grandissima crisi economica che sta colpendo gli Stati Uniti erano evidenti. Bastava ricordarsi cosa era successo l'8 aprile 2011, quando lo scampato pericolo di un generale crollo finanziario degli Usa fu evitato solo dopo l'accordo sul preventivo di spesa , ossia sul budget federale degli Stati Uniti per l'anno 2011.  Intesa giunta in extremis fra repubblicani e democratici. Fu così che si poté evitare di andare all’esercizio provvisorio. Fattore negativo che avrebbe significato la fine dei fondi per le attività non essenziali del governo, il taglio di molte spese sociali e la disoccupazione. In pratica gli americani avrebbero sperimentato sulla loro pelle i frutti amari del sistema ultraliberista.

Ma che la situazione fosse estremamente tesa lo si sapeva da tempo. Ora, tutto dipenderà da quello che il 2/08/2011 verrà stabilito e se verrà votato l'aumento del debito pubblico. Altrimenti ci sarà il default degli Stati Uniti ossia un crollo finanziario senza precedenti con effetti negativi immediati. Tanto che il segretario del Tesoro americano Timoty Gheitner ha lanciato un severo ammonimento:

“Se non si troverà l' accordo ci potrebbero essere danni catastrofici all'economia” Inoltre ha ricordato che già le agenzia di rating sul debito pubblico americano nutrono una forte preoccupazione in merito all'affidabilità delle finanze americane.

Senza poi dimenticare che la Cina che detiene la maggior parte del debito pubblico americano ha invitato il governo americano a non scherzare con il fuoco.

In questo contesto economico estremamente fragile e complesso, il primo Stato americano ad essere vittima della crisi è il Minesota , dove il governatore democratico Mark Dayton, complice anche il sabotaggio politico attuato dai repubblicani, non è riuscito a salvare dall'insolvenza le finanze pubbliche.

Le conseguenze immediate del fallimento dello Stato del Minnesota sono: la chiusura degli uffici pubblici, dei parchi e il licenziamento di 24.000 dipendenti. Inoltre con i conti in rosso si bloccano anche i lavori di strade e infrastrutture. Che sia l'inizio della fine della potenza e supremazia economica statunitense? Molto si deciderà con la votazione del 2 agosto 2011 (giorno in cui furono sganciate le bombe atomiche sul Giappone: una Nemesi storica?) ma il rischio che ci sia un crollo finanziario degli Usa è concreto ed ha sullo sfondo pure le divisioni politiche interne e l'elezioni del 2012.

Naturalemente in questa profonda crisi globale il rischio del crollo finanziario Usa fa tremare tutte le economie mondiali fragili , sempre più bersaglio degli attacchi della speculazione.

Che il 2012 (anno rituale Maya) segni l'inglorioso definitivo fallimento del sistema politico social-democratico, della globalizzazione e, in economia, dell'ultraliberismo e del mercato finanziario?

Il pericolo però che dovrà essere assolutamente correre è che tutti i cattivi maestri, i politici e gli economisti che hanno determinato questo disastro mondiale e fatto pagare pesantemente alle classi sociali più deboli la crisi , possano, come al solito, farla franca ed essere ancora loro a gestire gli scenari futuri e decidere il futuro dell'umanità.

Questa gente (di cui vanno fatti finalmente nomi e cognomi) meriterebbe di essere giudicata severamente da un tribunale internazionale per eventuali crimini finanziari e, se ritenuti colpevoli, meriterebbero niente altro che un pigiama... a strisce.
 

Continua a leggere