Messico: entro 4 anni pronto progetto treno Maya per rilancio turismo

Messico Mappa(ASI) Entro 4 anni sarà terminata la realizzazione del “treno Maya”, una delle infrastrutture destinate a rilanciare il turismo in Messico. Lo ha assicurato il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador.


Nello specifico si tratta di un percorso ferroviario che toccherà vari punti di interesse turistico e archelogico, correndo da Cancun a Palenque lungo un tragitto di circa 900 chilometri.
Il capo dello stato, che assumerà pieni poteri nelle prossime settimane, ha invitato i governatori delle regioni interessate da questo progetto ad affinare entro un mese la base delle asta da sviluppare. Nel complesso l’opera dovrebbe avere un costo di poco superiore ai 6 miliardi di dollari, e sarà realizzato sia da contributi pubblici che privati.
Per realizzare l'opera si inviteranno imprese straniere "dal momento che c'è un grande interesse di altri paesi per portare il nostro Pil dall'attuale 2 per cento al 4 per cento", promettendo "ogni tipo di agevolazione" a chi intenda partecipare.
I fondi statali dovrebbero essere reperiti tramite la lotta agli sprechi ed alla corruzione e dovrebbe rilanciare anche l’occupazione interna.
Tra i progetti studiati dal prossimo capo di stato anche lo sviluppo di un nuovo corridoio "economico e commerciale" nell'Istmo di Tehuantepec, la striscia di terra in cui minore è la distanza tra gli oceani Atlantico e Pacifico. Un corridoio di 300 chilometri da attrezzare al meglio per "facilitare il trasporto di mercanzia tra i paesi dell'Asia e la costa est degli Stati Uniti": in pratica, verrà realizzata una linea ferroviaria per il trasporto merci, "si risistemerà a strada esistente, si rimetteranno in funzione i porti di Salina Cruz (la struttura sul pacifico non lontana da una raffineria della Compagnia energetica nazionale Pemex) e di Coatzacoalcos, si sfrutterà il petrolio, li gas, l'acqua, il vento e l'elettricità della regione e si si installeranno fabbriche per assemblare componenti e produrre manufatti". Il tutto rendendo la fetta di terra una "zona libera o franca", senza "rinunciare alla sovranità territoriale" e garantendo il rispetto dei diritti ambientali e delle popolazioni locali. Di più, i proprietari di terre coinvolti nel progetto potranno diventare azionisti dell'impresa ad hoc che si costituirà.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

 

 

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