Nicaragua: da Ortega no a voto anticipato

1200px Flag of Nicaragua.svg copy(ASI) Niente voto anticipato, la situazione si va normalizzando. Questa la posizione ribadita da presidente nicaraguense Daniel Ortega.


Le opposizioni, prendendo spunto dalla crisi politica e sociale che negli ultimi mesi ha causato circa 300 morti, avevano invocato un ritorno al voto che però Ortega ha scartato spiegando che “creerebbe instabilità, insicurezza e finirebbe per peggiorare le cose", ribadendo che le elezioni si volgeranno regolarmente nel 2021.
Parlando della situazione interna Ortega ha poi spiegato “da una settimana sono cessati gli scontri e si sta assistendo a una normalizzazione del paese”. In merito poi ai manifestanti anti governativi ha spiegato che si tratta di forze che si sono auto organizzate e che vengono finanziate dalla "criminalità organizzata" così come da organismi radicati negli stessi Stati Uniti.
Il presidente ha al tempo stesso rimesso l'accento sull'azione "eversiva" messa in campo dalle opposizioni. La protesta, avviata ad aprile con il via libera a una legge sulla riforma del sistema pensionistico, ha presto assunto forme "totalmente violente". "Hanno sferrato attacchi contro le istituzioni dello stato, la Polizia, le famiglie sandiniste e hanno bloccato tutto il paese", ha sottolineato il capo dello stato negando eccessi nell'azione repressiva. Gli scontri non si sono mai registrati nel corso di manifestazioni pacifiche e autorizzate, ha detto Ortega secondo cui i momenti di violenza si sono verificati "di notte, quando le forze antigovernative hanno attaccato" presidi delle istituzioni. Il presidente ha quindi sottolineato che "nessun esponente della chiesa locale" è stato "minacciato, attaccato da elementi del governo".

Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia

 

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