Colombia: in vista delle presidenziali chiusa frontiera con Venezuela

MappaColombia copy(ASI) In vista delle presidenziali di domenica prossima la Colombia ha stabilito la chiusura della frontiera con il Venezuela. A partire da oggi, giovedì 28 maggio, chiundi rimarranno chiusi i 7 valichi di frontiera terrestri e fluviali con il Venezuela.


La misura è stata presa per garantire la sicurezza durante le operazioni di voto. Secondo il direttore del servizio immigrazione del ministero degli Esteri colombiano, Christian Krüger, la situazione critica del Venezuela ha costretto il governo nazionale ad adottare una misura diversa rispetto alla consueta chiusura dei confini nel solo giorno delle elezioni.
Sempre in vista delle elezioni chiusi anche i valichi di frontiera con l'Ecuador, il Perù e il Brasile, dalla mezzanotte di sabato alle 16 di domenica di pomeriggio.
Secondo i sondaggi il primo turno dovrebbe vedere il passaggio al ballottaggio del conservatore Ivan Duque e il candidato di sinistra Gustavo Petro. In un sondaggio realizzato dalla Guarumo per il quotidiano El Tiempo" e la testata "W Radio", il 41enne avvocato Duque raccoglie il 37,6 per cento delle intenzioni di voto, con un solido margine di vantaggio su Petro, fermo al 24,2 per cento.
Duque è interprete di una linea politica che ha nel suo dna una revisione degli accordi di pace in senso più garantista per le vittime del conflitto. Senatore e avvocato di 41 anni, Duque non ha una storia politica consolidata e deve molto della sua corsa alla spinta data da Uribe, la cui popolarità è sempre alta: alle elezioni di marzo, pur ottenendo meno consensi del previsto, è stato il candidato più votato dell'intero parlamento.
Petro, ex sindaco di Bogotà ed ex militante di un gruppo ribelle, si è sin qui mostrato capace di raccogliere buona parte del malcontento che attraversa il paese per i casi di corruzione o per la sofferenza economica di alcuni settori della popolazione. La sua promessa di interventi in profondità nei meccanismi dell'economia e della politica - con una riforma costituzionale ad hoc - unito al suo passato da combattente dell'M-19 (formazione guerrigliera di sinistra attiva fino al 1990), lo fanno spesso accostare alla corrente neosocialista che attraversa la regione.

Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia

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