Il New York Times contro Hillary Clinton: “Nascose un caso di molestie nel 2008”

(ASI) Stati Uniti - È di pochi giorni fa la notizia che nel 2008, Burns Strider, alto consigliere della campagna presidenziale di Hillary Clinton in quell’anno, venne accusato di molestie sessuali nei confronti di una giovane che condivideva l’ufficio con lui.

Nonostante la responsabile della campagna elettorale chiese più volte il suo licenziamento, l’ex first lady si rifiutò di farlo. È quanto riporta un articolo del New York Times pubblicato venerdì 26 Gennaio. La giovane donna molestata chiese aiuto a Jess O'Connell, che in quel periodo era la responsabile nazionale delle operazioni per la campagna della Clinton; attualmente è l'amministratrice delegata del Comitato nazionale democratico. Jess O’Connell portò avanti l'indagine, informando poi la responsabile della campagna Patti Solis Doyle, che il signor Strider doveva essere licenziato per molestie; oltre ad alcune email che Strider aveva inviato alla giovane donna, c’erano le testimonianze di altre tre persone che avevano assistito ai suoi strani comportamenti. In seguito a questi sviluppi, un portavoce della Clinton, affermò in un comunicato che per i reclami di cattiva condotta o molestie, erano sempre state prese le misure appropriate e che questo caso non faceva eccezione. A Strider furono trattenute diverse settimane di stipendio mentre alla giovane vittima fu trovato un nuovo lavoro. Cinque anni dopo Strider fu assunto per guidare un gruppo indipendente che appoggiò la candidatura della Clinton alle presidenziali del 2016; Strider però ci ricadde e dopo diversi mesi fu licenziato per problemi sul posto di lavoro con l'accusa di aggressione verso una collaboratrice.

La signora Clinton non parlò mai del motivo per cui ignorò le accuse nei confronti di Mr. Strider.
L'esperienza della giovane è venuta fuori solo recentemente grazie al movimento #MeToo, con il quale sono uscite allo scoperto molte donne molestate sessualmente all’interno del mondo dello spettacolo e non solo. La replica della Clinton è stata pubblicata da lei stessa su twitter, dove ha dichiarato di essere costernata per quanto accaduto; ha aggiunto inoltre di aver chiamato la donna dicendole di essere fiera di lei per aver avuto il coraggio di parlare dell’accaduto.

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

 

 

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