Cina, XIX Congresso del PCC: “una vita felice” per il popolo cinese

Congress PCC(ASI) Pechino – "Mei hao sheng huo" (una vita felice), è questa la frase apparsa 14 volte nel rapporto del Presidente Xi Jinping, presentato mercoledì 18 novembre, all’inaugurazione del XIX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC). La lettura della relazione quinquennale del Presidente si è svolta presso la Grande Sala del Popolo di Pechino.


Nel suo discorso, Xi Jinping ha elencato i 14 punti che sostengono lo sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi, affermando che il socialismo cinese è entrato in una nuova era, definendo un vero e proprio piano di sviluppo a due fasi, per costruire la Cina del futuro, ovvero un grande Paese socialista moderno, entro la metà del XXI secolo, periodo che coinciderà con il centenario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. L'approccio a due fasi è una componente importante del nuovo pensiero che rappresenta una guida a lungo termine per il Paese.
Il pensiero si basa e arricchisce ulteriormente il marxismo-leninismo, il pensiero di Mao Zedong, la teoria di Deng Xiaoping e la prospettiva scientifica sullo sviluppo. Secondo Xi, rappresenta l'ultimo risultato nell'adattare il marxismo al contesto cinese,
Con l'apertura e la modernizzazione socialista, negli ultimi cinque anni la Cina, è pronta ad attraversare la soglia in una nuova era, infatti come afferma Xi Jinping "Questa è una nuova storia nello sviluppo della Cina".

Nel suo discorso ai 2.287 delegati del PCC, Xi Jinping dichiara che "Quello che affronta oggi la Cina è la contraddizione tra lo sviluppo squilibrato e le crescenti esigenze della popolazione cinese nel vivere una vita migliore", infatti secondo Xi “non crescono solo i loro bisogni materiali e culturali ma anche le richieste per la democrazia, lo stato di diritto, la correttezza, la giustizia, la sicurezza e l’ambiente”
Non a caso Xi, utilizza frequentemente le parole "mei hao sheng huo" ribadendo che " soddisfare il desiderio della gente per una vita migliore è la nostra missione".
Le parole del Presidente, sono state confermate da quanto fatto in questi anni. La Cina ha investito enormi risorse, negli anni passati per eliminare la povertà, creare posti di lavoro e combattere l'inquinamento.
Negli ultimi cinque anni, il PIL della Cina è salito da 54 trilioni di yuan (8,2 miliardi di dollari USA) a 80 trilioni di yuan, contribuendo per oltre il 30 per cento della crescita economica mondiale. Sono state create 1.500 misure di riforma che hanno istituito quadri generali per la riforma in settori importanti con il Paese che sta costruendo forze armate di livello mondiale. Inoltre ben 60 milioni di persone, sono state eliminate dalla povertà dal 2012. Durante lo stesso periodo, sono stati creati ogni anno circa 13 milioni di posti di lavoro.
Dal Congresso del PCC emerge anche che per i prossimi anni, il partito si impegnerà nel sviluppare la democrazia socialista, rafforzare il potere culturale e continuare a costruire il progetto già avviato dal nome “Beautiful China" oltre ad un miglioramento del benessere delle persone e allo sviluppo di nuovi approcci alla Governance sociale.
Il congresso, tenuto nella Sala Grande del Popolo nel centro di Pechino e presieduto da Li Keqiang, delibererà nei prossimi giorni un emendamento alla Costituzione. I delegati eleggeranno un nuovo Comitato Centrale del PCC e una nuova Commissione Centrale per l'Ispezione Disciplinare.

Il PCC, si pone come obiettivo la modernizzazione socialista, che secondo i piani del partito avverrà entro il 2035, sviluppando "un grande paese socialista moderno, prosperoso, forte, democratico, culturalmente avanzato, armonico e bello".
Alla fine di questo percorso, la Cina diventerà "un leader mondiale in termini di forza composita nazionale e influenza internazionale" e il popolo cinese "godrà di vita più felice, più sicura e più sana".

Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia

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