Le diplomazie arabe lasciano il Qatar. Effetto Trump nel Golfo

trumpalsisi(ASI) Riad- «Tutte le piste che portano al terrorismo passano per il Qatar e quanto fatto da Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo è il primo segnale di lotta al terrorismo da parte del mondo arabo». In un tweet Donald Trump ha lasciato intuire che il 19 maggio a Riad nel corso della sua visita in Medio Oriente qualcosa è accaduto.

Arabia Saudita, Emirati, Bahrein ed Egitto hanno annunciato congiuntamente di rompere ogni relazione con il Qatar della famiglia Al Thani, ritirando il corpo diplomatico dalla capitale Doha. Le compagnie aeree Emirates e Flydubai rinunceranno ai voli diretti verso la ricca penisola, grande quanto l’Abruzzo. La rottura fra le monarchie del Golfo è stata motivata dai presunti finanziamenti del Qatar al terrorismo, quando il Wahabismo è una corrente islamica radicale che accomuna i Sauditi agli Al Thani. Nei retroscena, la visita del presidente americano ha invece indotto l’Arabia e altri Paesi dell’area, complici i 110 miliardi di finanziamento in armi degli Stati Uniti, ad allontanarsi da un Paese che nel suo attivismo geopolitico si è troppo avvicinato agli sciiti iraniani negli ultimi anni. Dopo gli accordi sul nucleare promossi da Obama, Teheran è tornata così a far parte dell’«asse del male», quella che sostiene il terrorismo di Hezbollah in Libano e Hamas lungo la Striscia di Gaza. Il Qatar rappresenta l’alleato del Golfo più scomodo, vicino ai Fratelli Musulmani, messi al bando e isolati nell’Egitto di Al Sisi.
Uno spostamento di alleanze quindi, conseguente al capovolgimento di fronte da parte della leadership della Casa Bianca. Il gesto dei Paesi del golfo non avrà però in economia la stessa rilevanza che ha avuto in politica. 
La famiglia degli Al Thani ha da anni l’abitudine, oltre che il piacere, di investire grandi somme di denaro all’estero e uno dei loro Paesi prediletti è proprio l’Italia.
Se già il 9% delle importazioni di gas verso la Penisola provengono da Doha, la famiglia reale qatariota ha in Italia un fondo sovrano pari a 340 miliardi di dollari. Molti degli investimenti sono di carattere immobiliare e nel loro impero rientrano l’hotel Gallia a Milano, la Maison Valentino, il Gritti Palace a Venezia, l’hotel Excelsior a Roma. In Sardegna il lusso degli Al Thani si manifesta con tre degli alberghi più lussuosi al mondo, a Cala di Volpe e Porto Cervo, nonché sul 49% della compagnia aerea Meridiana, che nel prossimo futuro potrebbe essere interamente acquistata.
All'estero, tra gli investimenti più celebri, le squadre di calcio del Manchester City nel Regno Unito e del Psg in Francia. In un mondo globalizzato le crisi regionali sono meno rilevanti di quanto si pensi.  

Lorenzo Nicolao – Agenzia Stampa Italia

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