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Intervista con Sua Eccellenza DAVID RITCHIE, Ambasciatore dell'Australia a Roma

(ASI) Il Direttore Responsabile Ettore Bertolini e il giornalista professionista Dr. Fabrizio Di Ernesto, recentemente hanno incontrato l’ambasciatore australiano, sua Eccellenza David Ritchie per un'intervista esclusiva per Agenzia Stampa Italia.

Molti i temi affrontati. Dopo un doveroso incipit legato al ciclone Yasi ed alle sue possibili conseguenze sociali ed economiche sull’Australia il discorso si è spostato su tematiche più strettamente geopolitiche.  Con il rappresentante diplomatico australiano a Roma abbiamo infatti esaminato i rapporti economici e politici dell’Europa in generale, e dell’Italia in particolare, con il suo Paese.

Interessante è stato poi sentir rimarcare il ruolo e l’importanza della comunità Italia in Oceania. Data la particolare collocazione geografica dell’Australia, unico continente isolato dal resto del mondo, una forte attenzione è stata dedicata ai rapporti tra Sidney e Pechino ed agli svantaggi ed ai vantaggi derivanti da questo particolare posizionamento. Infine, non poteva poi mancare una domanda relativa agli avvenimenti che stanno insanguinando la regione nord africana e quale percezione si ha in Australia di questi fatti.

Traduzione effettuata da Remus Tanasa e Ettore Bertolini.


Quali conseguenze avrà il cilcone Yasi sul vostro paese, sia in termini sociali che economici?


L'Australia ha vissuto un inizio d'anno molto difficile.  Noi siamo un Paese che subisce spesso dei disastri naturali.

Abbiamo appena passato 10 anni di tanta siccità, ma quest'anno abbiamo avuto delle terribili alluvioni nel Queensland e altrove, incendi di boschi e poi è arrivato il ciclone Yasi.

Le alluvioni del Queensland sono state le più pesanti degli ultimi tempi e il ciclone è stato uno dei peggiori che abbia mai colpito l' Australia.

Comunque ogni anno, abbiamo degli importanti cicloni che colpiscono l Australia.

Quindi gli effetti che ne deriveranno saranno negativi, però grazie alla nostra solidità economica siamo abbastanza sicuri che sapremo far fronte molto bene a queste emergenze.

In ogni caso voi sarete interessati a conoscere che nella zona dove è avvenuto il disastro delle alluvioni in Queensland è stato dichiarato lo stato di emergenza.

L'area colpita è molto vasta, e, per fare un paragone, è più grande di Francia,Germania,Italia, messe insieme.

E' certo che abbiano subito pesanti effetti: dopo un decennio di siccità, proprio quando gli agricoltori sono stati in grado di seminare di nuovo sono arrivate le alluvioni che hanno distrutto parte del raccolto con pesanti conseguenze sulla agricoltura del Queensland e di altre regioni; abbiamo avuto anche alluvioni in Vittoria, in aggiunta il Queensland è un grande produttore di carbone e quindi gli effetti si sono avvertiti pure sulle miniere.

Inoltre il Queensland è anche un'importante attrazione turistica per tanta gente ed è certo, quindi, che le conseguenze negative abbiano colpito pure questo settore.

Siccome l'economia australiana è molto solida e cresciamo con un ritmo che è il più veloce dei paesi Ocse, riteniamo che nel lungo periodo gli effetti non incideranno pesantemente sull'economia australiana. In ogni caso, il governo ha introdotto ampie garanzie per fronteggiare le alluvioni creando un pacchetto di fondi specifici dotati di 5,6 miliardi di dollari australiani, finanziati, grazie ad una tassa specifica che gli australiani dovranno pagare e con i soldi provenienti dal bilancio della stato. Infatti, parte dei lavori della ricostruzione che saranno necessari nel Queensland stimoleranno a far crescere l'economia.

Posso aggiungere, noi siamo molto grati all'Italia e agli italiani per la solidarietà mostrata nei nostri confronti, il Presidente Napolitano ha mandato una bella lettera di sostegno, ma abbiamo anche avuto delle sostanziali donazioni da parte di alcune aziende italiane che hanno gli interessi in Australia. All'appello che è stato fatto a causa delle alluvioni in Queensland, hanno risposto con contributi di 20.000,00 e 10.000,00 Euro e noi abbiamo veramente molto apprezzato questa generosità.

Infine, lasciatemi aggiungere che le alluvioni hanno colpito pure gli italo-australiani. Il ciclone Yasi è passato dalle coste del Queensland vicino ad una città che si chiama Inesville, nel nord Italia esiste una cittadina che si chiama Conzano, dopo la seconda guerra mondiale, tanti abitanti di questa cittadina hanno emigrato in Australia e si sono stabiliti in Inesville, e quindi esiste una consistente comunità italiana proprio nella zona dove il ciclone si è abbattuto ed è certo che il governo faccia degni enormi sforzi per la ricostruzione di questa area. Quindi i nostri pensieri e simpatie vanno anche agli italo-australiani colpiti dal ciclone.


Quali sono i rapporti politici ed economici che intercorrono fra Australia ed Italia e quali sono i settori in cui, eventualmente, imprenditori italiani potrebbero investire nel vostro paese?


Come ha detto lei nella introduzione Italia e Australia sono due paesi molto vicini e amici, infatti gli australiani amano l'Italia e gli italiani l'Australia. Abbiamo quasi un milione di australiani che hanno origini italiane, tanti turisti, e quindi le relazioni fra i nostri paesi sono davvero molto forti.

Però fra i nostri due paesi c'è bisogno di più sostanza in termini di dialogo, ma anche in termini di relazioni commerciali.

Abbiamo tanti contatti fra i nostri ministri, il Ministro degli Esteri Australiano il Signor Rod ha visitato l'Italia l'anno scorso e ha avuto discussioni proficue. Inoltre, nelle riunioni internazionali, il nostro Ministro degli esteri incontra spesso Frattini. Però è passato un lungo periodo, quasi 10 anni, da quando un Ministro degli Esteri italiano ha visitato l'Australia; invece sono trascorsi 12 o 13 anni da quando un Presidente della Repubblica italiana è stato nel nostro paese. Nessun Primo Ministro italiano non ha mai visitato l'Australia. Perciò vorremo vedere maggiore sostanza in questa relazione strategica che lega i nostri due paesi.

E' comunque abbastanza curioso che nessun Primo Ministro Italiano abbia mai visitato l'Australia. Per cui speriamo di costruire nuove relazioni che possano migliore lo stato attuale. Fra noi c'è tanto da discutere. Come lei ricordava nella sua introduzione l'Australia è un importante paese nell'Asia Orientale, mentre l'Italia è molto importante in Europa, per cui abbiamo tanti argomenti su cui discutere. In termini delle relazioni di scambi possiamo fare molto.

Il totale del rapporto commerciale si aggira intorno a 5,7 miliardi di dollari australiani, noi esportiamo in Italia beni per circa 900 milioni di dollari australiani, pertanto la bilancia è molto favorevole agli italiani.

Siamo dei naturali partner, l'Australia ha tante risorse naturali, attualmente abbiamo investito nelle estrazioni delle materie prime circa 380 miliardi di dollari australiani e il paese ha un'economia forte. L'Australia è il paese che cresce più veloce nelle O.I.S.D. (Oil Industry Safety Directorate), non siamo andati in recessione, infatti siamo l'unico paese dell'O.I.S.D. che non è caduto in recessione. Durante la crisi economica globale la nostra inflazione si è attestata al 2,7% e il tasso di disoccupazione è del 5%. Ci sono molte possibilità per le aziende italiane.

In Australia abbiamo dei grandi progetti infrastrutturali e dei grandi progetti di estrazione delle risorse; le aziende italiane sono ottime nella progettazione, nell'ingegneria, nel fare tunnel e reti ferroviarie, ovvero di tutti quei lavori di cui l'Australia ha bisogno adesso.

Questo significa che siamo un naturale partner per l'Italia.

Quando ho parlato di queste opportunità a degli uomini d'affari italiani – peraltro già ci sono dei grandi investitori in Australia - mi hanno risposto che il mio paese è lontano, ma tenendo conto di queste prospettive e della stabilità economica e l'abilità delle industrie italiane a fornirci esattamente ciò che ci serve per il boom dell'estrazione delle nostre risorse naturali. Gli industriali italiani dovrebbero davvero valutare seriamente la possibilità d'investire in Australia perché si possono fare affari molto importanti.

Quindi, rispetto ad oggi, la nostra relazione commerciale dovrebbe essere maggiormente sviluppata

L'Australia ha relazioni strette con la zona Asiatica dell'Oceano Pacifico. Circa il 71% delle esportazioni sono destinate a questa area geografica e un'importante partner commerciale è la Cina.

Per cui l'Australia è anche una buona base per le aziende italiane che vogliono essere molto attive nell'Est Asiatico.

Lo stessa cosa vale per l'Australia. Molte aziende australiane non pensano automaticamente all'Italia quando progettano gli investimenti, o quando vogliono fare affari in Europa, io, invece, vorrei incoraggiarle ad investire in Italia, quindi un totale di 5,7 miliardi di dollari di scambi commerciali fra i due paesi è una cifra veramente molto bassa , specialmente quando pensi che l'Italia è la settima economia mondiale.


Quali sono i rapporti economici e politici con l'Unione Europea?

L'Unione Europea è uno dei nostri più grandi partner commerciali, abbiamo fatto degli enormi investimenti nell'Unione Europea e in particolar modo nel Regno Unito siamo il secondo più importante investitore straniero, ma investiamo anche in Germania, Francia ed altrove nell'Unione Europea, e quindi abbiamo relazioni commerciali molto forti.

Anche le relazioni politiche sono buone e siamo legati da un accordo strutturale.

In modo regolare abbiamo incontri ministeriali e collaboriamo strettamente con l'Unione Europea, per cui, in generale intratteniamo delle relazioni ottime.

Quindi, in sintesi, ribadisco che l'Australia ha delle ottime relazioni con l'Unione Europea. Però dobbiamo valutare meglio le relazioni con ciascun stato dell'Unione Europea.

L'ho già detto che le imprese australiane e comunque quelle non europee tendono a guardare piuttosto verso il Regno Unito, Germania, Francia ed altre nazioni europee per le relazioni commerciali. Invece mi piacerebbe che guardassero verso i paesi come l'Italia che una nazione molto importante all'interno dell'Unione Europea.


Quale percezione ha l'Australia dell'Italia?

L'ho già detto prima, noi australiani amiamo l'Italia e non soltanto perché un 1.000.000 di australiani hanno discendenze italiane, il vero motivo è che, ogni anno, ci sono molti australiani che amano venire in Italia come turisti ed altri che ci vivono, quindi c'è una grande predisposizione verso l'Italia. Ma come ho precisato le relazioni fra i nostri due paesi necessitano di maggiore sostanza. Va bene che le nostre due nazioni si apprezzino reciprocamente, che è una buona base per i nostri rapporti, ma in termini di dialogo politico e di relazioni commerciali si potrebbe fare molto di più.


La comunità italiana è ben integrata nelle società australiana quale ruolo svolge all'interno dell'Australia?

La comunità italiana è presente ovunque in Australia e proviene da tutte le parti dell'Italia, ma ci sono tanti italiani che provengono dalla Calabria e dal Veneto. Tanti di loro sono venuti molto poveri, persone venute per tagliare la canna da zucchero, poi si sono integrati molto bene ed ora vivono molto bene. Adesso, in Australia, siamo arrivati alla terza generazione di italiani, alcuni di loro hanno raggiunto un alto statuto nella società australiana, alcuni stanno veramente molto bene e quello che ho scoperto io, è che questi italo-australiani di terza generazione vogliono riscoprire e ritornare in Italia, molti di loro non sanno parlare l'italiano, però gli piacerebbe ritornare ed investire in Italia ed anche per imparare di nuovo l'italiano. In sintesi, la comunità italiana in Australia è molto bene integrata e rappresenta una buona risorsa per l'Australia.

E' importante ricordare un interessante episodio proprio nel centocinquantesimo anno dell'unità d'Italia: “Garibaldi ha visitato l'Australia, il suo figlio ha vissuto in Australia e il suo nipote è nato a Melbourne. Quindi i legami fra i nostri paesi esistono da tanto tempo.


Quale è il punto di vista australiano sul fermento che si sta registrando nel bacino nord africano?

Siamo molto preoccupati per la situazione del Nord Africa, abbiamo seguito con attenzione quello che è successo in Egitto e in Tunisia. Anche noi abbiamo problemi con l'immigrazione clandestina e, certamente guardiamo con molta attenzione i problemi che l'Italia ha con i rifugiati provenienti dalla Tunisia. Durante la crisi erano presenti tanti turisti australiani in Egitto e il governo ha sentito il dovere d'intervenire attraverso i consolati organizzando dei voli charter per rimpatriarli. Il nostro Ministro degli Esteri Rod, attualmente si è attivato, insieme alle diplomazie di altre nazioni affinché la Comunità Internazionale possa favorire una transazione pacifica verso la democrazia in Egitto, Tunisia e negli altri paesi della regione colpiti dalla rivolta.


Quali vantaggi e svantaggi derivano dalla particolare posizione geografica dell'Australia che di fatto è un lungo continente che non confina con nessun altro continente?

Come ho già precisato in precedenza, L'Australia ha tanti vantaggi, siamo parte centrale della zona geografica che ha la più veloce crescita economica al mondo; vent'anni fa la Cina rappresentava il 7% dell'economia globale, adesso questa percentuale è arrivata al 19%, dato che è destinato a crescere ancora. L'aumento economico vale anche per il Giappone che rimane una delle più importanti economie dell'Asia dell'Est, quindi l'Australia è molto bene posizionata proprio nel cuore della regione che ha la più veloce crescita al mondo.

Per molte nazioni questa zona rappresenta l'oriente lontano, che essendo molto distante che è uno svantaggio, però per l'Australia invece è il vicino nord, per cui, rappresenta un enorme vantaggio.

Sebbene siamo lontani dall'Europa manteniamo relazioni lo stesso ottime. Anche con gli Stati Uniti siamo distanti, nonostante ciò pure con loro abbiamo fatto importanti investimenti e siamo buoni alleati. Per molte nazioni questa zona rappresenta l'oriente lontano, che essendo molto distante che è uno svantaggio, però per l'Australia invece è il vicino nord, per cui, rappresenta un enorme vantaggio. Non siamo solo una nazione collocata nell'Oceano Pacifico, vicina all'Asia, ma siamo vicini anche all'Oceano Indiano, perciò abbiamo ottime relazioni pure con l'India e i paesi dell'Africa sud. Pertanto quelli che sono visti dagli altri come svantaggi per l'Australia invece rappresentano dei vantaggi.

Quale è il livello dell'insegnamento del cinese in Australia e quali sono i rapporti economici fra il suo Paese e la Cina?

Come ho ben precisato prima l'Australia intrattiene ottime relazioni con la Cina a più livelli.

Questo per più motivi ed in particolare per il fatto che la Cina è una delle più importanti economie al mondo che ha anche una forte veloce crescita. Quindi la Cina per alimentare il suo sviluppo economico necessita di una forte domanda di materie prime e l'Australia è uno dei maggiori fornitori di materie prime al mondo. Ne deriva che la Cina e l'Australia sono dei naturali partner commerciali.

I cinesi investono molto in Australia ed in modo particolare nei progetti di estrazione delle risorse naturali. Inoltre in Australia è presente anche un'importante comunità cinese, perciò lavoriamo molto per avere ottime relazioni con la Cina. Se gli scambi commerciali tra l'Italia e l'Australia sono di 5,7 miliardi di dollari, mentre gli scambi fra Cina e l'Australia sono di 63,7 miliardi, dati che stanno a testimoniare le nostre buone relazioni. Inoltre abbiamo degli ottimi rapporti strategici e politici con la Cina rafforzate con numerose visite dei Ministri.

 

Sua Eccellenza DAVID RITCHIE, Ambasciatore dell'Australia a Roma

David Ritchie, ex funzionario del Dipartimento degli Esteri, succedere ad Amanda Vanstone come nuovo ambasciatore australiano in Italia.  Ritchie ha ricoperto l’incarico di vice segretario del Dipartimento degli Esteri sin dal 2001. E' stato ambasciatore in Indonesia tra il 2003 e il 2005.
E' stato insignito dell’Ordine d’Australia per il suo impegno contro il terrorismo in seguito all’attacco contro l’ambasciata australiana a Giacarta nel settembre del 2004.
Ritchie, 46 anni, parla correntemente l’italiano.  In passato Ritchie ha lavorato come consigliere del governo Howard in materia di relazioni internazionali, oltre a ricoprire diversi incarichi nel Dipartimento del Primo Ministro Howard, Liberale, tra il 1992 e il 1997. L’Italia è il quinto mercato europeo per le esportazioni australiane ed è la terza nazione per volume di importazioni europee in Australia.





Ettore Bertolini e Fabrizio Ernesto - Agenzia Stampa Italia

 
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