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Libia: Frattini, per l’Italia il Consiglio Nazionale di Transizione è unico interlocutore
(ASI) Il Ministro Franco Frattini, incontrando alla Farnesina il responsabile per la politica estera del Consiglio Nazionale di Transizione libico, Ali al Isawi ha dichiarato: "Abbiamo deciso di riconoscere il Consiglio Nazionale di Transizione libico come unico interlocutore legittimo della Libia per le relazioni bilaterali". Un riconoscimento che avverrà in maniera formale. Frattini ha spiegato che verrà inaugurato “molto presto” l'Ufficio di rappresentanza italiano a Bengasi, specificando che "abbiamo già a Bengasi alcuni funzionai italiani che operano con enti italiani in diversi settori. C'è una stabile presenza nell'ex consolato italiano". "Credo sia difficile soppiantare l'Italia nel cuore e nelle relazioni storiche con la Libia", ha sottolineato Frattini.

Quanto alla possibilità di fornire armi ai ribelli, Frattini ha detto di non poterlo escludere, seppure come "estrema ratio". In ogni caso, ha spiegato, "le proposte" di Muammar Gheddafi "per uscire dalla crisi" illustrate dal suo emissario ad Atene "non sono credibili". Inoltre, ha aggiunto, il governo di Tripoli utilizza "l'immigrazione illegale come un'arma". Intanto, ha annunciato Frattini, verranno utilizzati "voli italiani per trasportare i feriti dall'ospedale di Misurata e una nave ospedale".

"L'Italia è molto importante per la Libia", ha detto Al Isawi, spiegando che qualunque azione che porti ad una divisione della Libia "è inaccettabile, come è inaccettabile qualsiasi iniziativa politica che non porti alla fine del regime di Gheddafi". Contrarietà assoluta anche alla sostituzione di Gheddafi con uno dei suoi figli. "Tutte queste persone - ha spiegato - hanno preso parte alle operazioni militari contro il popolo libico e hanno ucciso dei civili. Non è accettabile che rimanga al potere uno dei suoi figli".

Al Isawi ha poi assicurato che "in Libia non esiste estremismo e il nostro atteggiamento è quello di contrastare qualsiasi intervento di Al Qaida" ed ha ribadito che il Cnt è contrario "a qualsiasi intervento di truppe straniere sul territorio libico".










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