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Obama: il grande bluff continua
(ASI) Adesso è ufficiale: Barack Obama, uno dei più deludenti presidenti statunitensi degli ultimi 50 anni al pari di Carter e Ford, proverà a bissare il proprio mandato. La notizia era nell’aria da tempo ma oggi è diventata ufficiale il primo presidente afroamericano della lobbycrazia statunitense correrà anche alle presidenziali del 2012, una lotta senza ostacoli in cui prima nella lotta interna ai democratici dovrà battere nuovamente Hilary Clinton quindi, con molta probabilità, l’ultra repubblicana ed animatrice dei Tea party Sarah Palin. Un paio di considerazioni appaiono doverose su l’attuale inquilino della Casa Bianca.

Quando i democratici iniziarono la loro opera propagandistica puntando non tanto su Obama quanto piuttosto sulla sua carnagione per tornare a vincere dopo gli otto anni di amministrazione Bush, tutto il mondo abboccò all’amo, poiché mesi dopo il suo insediamento Obama vinse perfino un immeritato, sia in considerazione di quanto fatto prima e sia in considerazione di quanto realizzato dopo, Nobel per la Pace.

Per battere i nemici repubblicani Obama ed il suo staff fecero due promesse ben precise: assistenza sanitaria per tutti e chiusura, entro un anno dal proprio insediamento, del carcere di Guantanamo.

Volendo tracciare un bilancio dell’attuale amministrazione democratica non si può non vedere che queste solenni promesse sono state ampiamente disattese. Guantanamo è ancora lì, lo stesso Obama nei giorni scorsi ha dovuto ammettere che prima del 2013 non si porta chiudere questa enclave statunitense in territorio cubano. Sul fronte assistenza sanitaria i risultati sono stati ancor più deludenti: in attesa che la corte suprema dica l’ultima parola su questa vicenda a guadagnarci, nella patria del liberismo e dello stato insociale, sono state solo le compagnie assicurative visto che questa svolta epocale si è risolta nell’obbligo per tutti i cittadini non di essere sempre assistiti gratuitamente ma di essere assicurati con una qualche compagnia.

Nonostante questo Obama ci riprova con le solite ricette care ai democratici: più Stato sociale e meno guerre. Peccato che poi tutti si traduca in più guerre e meno stato sociale. Proprio quello che Obama ed i suoi rimproverano ai repubblicani.

Gli americani saranno così ingenui da cadere ancora in questo tranello? Tutto dipenderà da quanti soldi le lobby metteranno a disposizione di Obama ed i suoi per manipolare le menti degli elettori.

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