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Libia: comando delle operazioni alla NATO. Obama ringrazia l’Italia
(ASI) La Nato ha completato le operazioni di trasferimento del comando dalla 'coalizione dei volenterosi' in Libia. Lo ha detto un portavoce dell'Alleanza a Bruxelles. "La Nato ha preso il comando unico delle operazioni aeree sulla Libia a partire dalle 6:00 GMT (le 8 italiane) di giovedì mattina - è scritto in un comunicato -. L'Alleanza ha i mezzi per assolvere i suoi compiti nell'Operazione Unified Protector: l'embargo delle armi, l'imposizione di una no-fly zone e le azioni per proteggere i civili ed i centri abitati da civili". "In linea con il mandato della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu - conclude il comunicato - l'attenzione della Nato si concentra sulla protezione dei civili e delle aree popolate da civili contro le minacce di attacco. Dagli Stati Uniti intanto è arrivato un ringraziamento all’Italia per l’impegno in Libia. Il Presidente americano Obama, nel corso di una telefonata con Napolitano, ha espresso "profondo apprezzamento al presidente Giorgio Napolitano e al premier Silvio Berlusconi per la promozione della pace e della stabilità in tutto il mondo e per il costante appoggio alle azioni in Libia sotto il comando della Nato". Il presidente americano, sottolinea il comunicato della Casa Bianca, "ha riconosciuto la competenza e la conoscenza dell'Italia della regione libica e ha ribadito la volontà di continuare con consultazioni ravvicinate tra i nostri due governi, in modo da agire per proteggere il popolo libico e far valere le risoluzioni 1970 e 1973 approvate dalle Nazioni Unite".
E proseguono le iniziative diplomatiche dell’Italia per uscire dalla crisi. Il Ministro Frattini ha annunciato che lunedì vedrà a Roma il rappresentante della politica estera del Consiglio nazionale transitorio libico. Frattini ha confermato che l'Italia ha "un contatto forte" con i rappresentanti dell'opposizione libica "attraverso il consolato di Bengasi che è sempre aperto con funzionari che hanno il compito di mantenere i contatti". Il Ministro ha poi ricordato come lui stesso "fino all'altro ieri al summit di Londra e, ancor prima da Roma, ha avuto contatti telefonici con il capo dell'opposizione a Bengasi".
Per quanto riguarda il futuro di Gheddafi, Frattini ha previsto che "con l'incoraggiamento della comunità internazionale credo che l'Unione africana possa chiedere prestissimo a Gheddafi di mettersi da parte". Parlando dell'ipotesi che il leader libico venga ospitato da Paesi ritenuti a lui vicini, Frattini ha ribadito quanto sia "fondamentale il ruolo dell'Unione Africana". "Gheddafi stesso - ha ricordato il Ministro - ha detto con chiarezza: 'Farò tutto quello che l'UA mi chiederà di fare". Frattini ha ricordato che sull'esilio di Gheddafi "ci sono molte ipotesi, ma non c'è ancora una proposta formale, salvo forse quella dell'Uganda".

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