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Libia. Frattini: l’Italia pronta a sostenere corridoi umanitari

(ASI) "L'Italia e’ pronta a sostenere corridoi umanitari, per aiutare la gente in difficoltà, con forniture di aiuti alimentari e sanitari". Lo ha detto il Ministro Franco Frattini, in una conferenza stampa a Ginevra al termine della riunione con i colleghi del 'Quint' (Italia, Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna) nell’ambito del Consiglio Onu sui diritti umani.

Nella riunione si e’ discusso anche di come "implementare e coordinare le sanzioni Onu e quelle europee nei confronti del regime libico. Siamo pronti a fornire alla popolazione libica – ha aggiunto Frattini che ha avuto un colloquio con il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton ed e’ intervenuto al Consiglio Onu - tutto l'aiuto umanitario di cui può avere bisogno e a questo scopo abbiamo gia’ offerto l'uso della nostra base militare a Sigonella’’. Il Ministro ha sottolineato, inoltre, che gli ‘’Stati Uniti e i nostri colleghi europei sono pronti a coordinare una missione umanitaria sotto la guida delle Nazioni Unite. Ma questa non deve essere un'iniziativa solo occidentale ma di tutta la comunità internazionale: un ruolo cruciale spetta ai paesi arabi e all'Unione Africana. Quanto all’ipotesi di istituire una ‘’no fly zone’’ sulla Libia, Frattini ha detto che ‘’serve una decisione politica del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che tenga conto delle implicazioni e delle conseguenze" aggiungendo che "servono basi per le partenze degli aerei e personale militare. Tutti i ministri che ho incontrato oggi – ha aggiunto Frattini - dicono che bisogna andare avanti sulla discussione sulle conseguenze di una no fly zone. Credo che bisogna tornare a discuterne in termini pratici". Nel suo intervento al Consiglio Onu Frattini ha sostenuto che ‘’se le autorità libiche non dovessero assicurare la protezione del loro popolo, la comunità internazionale dovrebbe essere pronta ad assumersi la "responsabilità" di 'proteggere'".

Per il Ministro c’e’ anche la necessità di una missione dell’Onu per ‘’un’indagine ispettiva in Libia, per raccogliere anche elementi che potrebbero essere preziosi per la Corte Penale Internazionale". Nel corso della conferenza stampa, dopo l’incontro con i colleghi del ‘’Quint’’ il Ministro ha detto che ‘’solo l'Italia ha contatti" con il nuovo Consiglio nazionale libico.

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