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 L' ONU condanna le espulsioni di palestinesi da Gerusalemme-Est
(ASI) Il coordinatore umanitario dell' ONU, Maxwell Gaylard, ha condannato le espulsioni di palestinesi dai territori occupati dagli israeliani a Gerusalemme-Est, dopo la sua visita nella zona di confine di Al Amud, in cui una casa palestinese è stata distrutta martedì, su ordine delle autorità israeliane.

“Questa distruzione, come pure lo spostamento dei suoi 13 occupanti palestinesi, tutti profughi, di cui quattro bambini, sollevano preoccupazioni serie circa il rispetto da parte di Israele degli obblighi imposti dal diritto internazionale" ha commentato in un comunicato.
Gaylard ha messo in evidenza che oltre a questo incidente, sono state ordinate altre due demolizioni, a Baher, nei pressi di Gerusalemme-Est, e nel villaggio di Nu' man, situata vicino alla città.
“Quest'incidenti sono la manifestazione dell'aumento delle demolizioni nel 2010, anno durante il quale Israele ha demolito 396 residenze di palestinesi a Gerusalemme-Est ed in altre località della Cisgiordania"-ha affermato il coordinatore, sottolineando che ciò rappresenta “un aumento del 45% rispetto al 2009, durante il quale 275 abitazioni palestinesi sono state distrutte".
“Il risultato è che quest'anno 561 persone sono state mosse, di cui 280 bambini"- ha aggiunto ancora Maxwell Gaylard,- “queste azioni hanno un grave impatto economico e sociale sulla vita e la salute di palestinesi aumentando la loro dipendenza verso gli aiuti umanitari. La posizione dell' ONU rimangono le stesse: il governo d'Israele deve immediatamente adottare disposizioni per cessare le demolizioni e le espulsioni dalla Cisgiordania e da Gerusalemme-Est" ha insistito.
Dalla sua, il coordinatore speciale dell' ONU per il processo di pace in Medio Oriente, Robert Serry, ha condannato “i tiri ciechi di razzi e di mortai da parte di gruppi di militanti di Gaza su Israele". In un comunicato, ritiene che “quest'attacchi, che hanno visto un'escalation quest'ultimi giorni, sono violazioni del diritto umanitario internazionale e mettono in pericolo la vita di civili in Israele".
Robert Serry ritorna anche sulle battiture aeree delle forze israeliane contro questi militanti e ricordando che “Israele ha il diritto di difendersi, nel rispetto delle norme internazionali", ma che le sue forze di sicurezza devono “prendere tutte le precauzioni per garantire di non mettere in pericolo civili a Gaza, che pagano troppo spesso il prezzo dell'escalation della violenza".
“Quest'ultimi mesi, sono stati moderati progressi per ridurre il blocco di Gaza. Occorre fare molto più. Il mantenimento della calma è essenziale per creare un ambiente nel quale altri progressi possono essere fatti nell' interesse dei due popoli, quello di Gaza e d'Israele", conclude Robert Serry.

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