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Frattini, domani comincia visita nel Persico ma niente Iran
(ASI) Presegue intensa l'attività diplomatica del Ministro degli Esteri Frattini. Infatti dopo i recenti colloqui avuti in Medio Oriente, il prossimo impegno della Farnesina sarà nel Golfo Persico, in quella zona che strategicamente viene definita crocevia per gli assetti del Medio Oriente e per i nuovi equilibri economici e finanziari mondiali. Proprio per questo lascia pensare il fatto che in questi viaggi non sia prevista una sosta in Iran.   Infatti, non si spiega il perchè nell'agenda di politica estera in programma venga dimenticata una tappa importantissima quale è l' Iran, ossia  in quella che geopoliticamente viene considerata la Nazione più importante della regione e lo Stato che svolge un ruolo da protagonista in quell'area. Senza poi dimenticare che oltre il dato rilevante politico, quello economico, proprio in relazione a questo momento di grave crisi mondiale, che vedeva, prima delle sanzioni imposte,  la Repubblica Islamica dell'Iran scegliere l'Italia come suo primo  partner commerciale europeo nelle importazioni. Stato Islamico che era per noi italiani uno dei maggiori fornitori di petrolio e di energia. Invece gli incontri diplomatici ad alto livello che si snoderanno dal 28 novembre al 5 dicembre  avranno come itinerario in quelli che, secondo la nostra diplomazia, vengono definiti i cinque Paesi frontiera della stabilità globale: Qatar, Emirati, Bahrein, Kuwait e Iraq, ed un passaggio intermedio a Sochi, in occasione del Vertice Intergovernativo Italia-Russia.
La missione, sottolinea il portavoce del Ministro, Maurizio Massari, si iscrive nella politica italiana di “riscoperta di quest’area così importante”. Negli ultimi due anni, ha ricordato Massari, “sono state riattivate le commissioni miste con la maggioranza dei Paesi del Golfo ed è stato avviato un sempre più forte dialogo con l’UE. Inoltre, ci sono state delle missioni di sistema, come la più recente in Arabia Saudita”. Il Golfo rappresenta un’area “strategica” dal punto di vista economico per “favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane”, quindi i temi economici saranno al centro dei colloqui tra il Ministro e le autorità locali.

Si affronteranno anche temi politici, nella considerazione che i Paesi del Golfo “hanno assunto un peso importante nella risoluzione dei conflitti” nell’area mediorientale e centroasiatica. Del tema sicurezza, ad esempio, si discuterà il 3 dicembre in Bahrein al “Manama Dialogue”, conferenza ministeriale organizzata dall'International Institute for Strategic Studies, a cui parteciperanno, oltre a Frattini, i Ministri degli Esteri di Stati Uniti, Regno Unito, Turchia e Iran Clinton, Hague, Davutoglu e Mottaki.

A Baghdad, il 5 dicembre, il Ministro Frattini porterà avanti la sua battaglia per la difesa dei diritti umani. Il Ministro - primo occidentale ad arrivare in Iraq dalla nascita del nuovo governo - vedrà il premier Maliki e il ministro degli esteri Zebari, per approfondire tra le altre cose i temi della libertà religiosa, con particolare riferimento alla situazione delle minoranze cristiane, e della pena di morte. Su questo punto Frattini “solleciterà un gesto di clemenza nei confronti dell’ex vicepremier Tarek Aziz, nel quadro della lotta universale contro la pena capitale”.

Anche l’Afghanistan sarà al centro della missione del Ministro. Martedì 30 novembre a Dubai si terrà una conferenza internazionale sugli investimenti in Afghanistan, con Frattini unico ministro degli esteri occidentale. La stabilizzazione del paese, infatti, “passa anche dallo sviluppo economico e quindi anche dal rilancio degli investimenti”. Sarà creato un gruppo di sostegno agli investimenti, che agirà in raccordo con le autorità afghane.

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