Italia Nostra e il Progetto "Cento Piazze"

(ASI)  “Italia Nostra” torna sulla capacità di vedere la città palmo a palmo, di vedere le diffuse brutture che la offendono; è tema così decisivo -però anche radicatoche bisogna tornarci sopra con costanza. Porsi una semplice domanda può aiutare molto: perché le piazze e i centri delle città europee, da Praga a Pietroburgo, da Parigi a Tübingen, da Potsdam ad Aix en Provence, da Oporto a Siviglia sono impeccabili in ogni loro punto e le varie installazioni moderne necessarie e indispensabili (pensiline, segnali, tecnologie, etc.) sono curate e trattate mediante design, però lo stesso non avviene a Perugia (e in quasi tutte le città italiane)? Cosa abbiamo di meno?

E’ vero che interventi positivi sono stati fatti di recente in Piazza Matteotti e Piazza Grimana, ma come non vedere che vi permangono tanti segni di incuria e degrado? Abbiamo esaminato quindici piazze perugine concatenate le une alle altre da brevi distanze: Sant’Agostino (Domenico Lupattelli), Grimana, Ansidei, Morlacchi, Università, Cavallotti, IV Novembre, Matteotti, Repubblica, Italia, Danti, Piccinino, Michelotti, Rossi Scotti, Raffaello.

Pubblicheremo a breve un book fotografico delle troppe brutture rinvenute (ove più ove meno, ma non c’è una piazza che sia perfettamente a posto): fioriere rotte, brutte, sghembe, di plastica, di graniglia di cemento, incolte e secche; ossessiva ed esagerata presenza di segnali stradali di grandi dimensioni (invece nei centri storici sono consentiti dalla legge formati piccoli e discreti); “conchiglie” dell’enel e della telefonia maltenute e improprie nel contesto (invece che pensate appositamente per l’ottimale decoro urbano); transenne zoppe, angoli con rifiuti incronichiti, ombrelloni di bar e ristoranti ancorati con blocchi di cemento o di graniglie; pali e paletti storti e a volte privi di qualsiasi segnale; edicole inutilizzate e imbrattate; alberi dalla chioma eccessiva e infestante, panorami perduti a causa di vegetazione infestante e incolta; pavimenti in bitume e pieni di buche; diffusione di adesivi volantini e manifesti disparati su tutte le superfici utili comprese le cassette postali; scritte scarabocchi e psudo-disegni con vernici su intonaci e pietre; presenza abnorme di automobili o furgoni in sosta, molte piazze destinate a parcheggio, auto sopra marciapiedi, sagrati, addossate a portoni e negozi; panchine divelte, altre rotte e sporche; cabine telefoniche degradate; cavi sulle facciate che disegnano labirinti e geroglifici: elettrici, del gas, telefonici, sportelli di contatori, tubi di esalazione, tubi variopinti; cantieri perenni dai ferri arrugginiti; alcune insegne commerciali improprie dai colori eccessivi in un luogo storico; colori di intonaci sbagliati, palazzi con intonaco nuovo ma con inferriate, portali, cornici, pluviali rimasti non trattati e sporchi; chioschi abbandonati; cordoli rotti o sbrecciati, aiole sporche, aree dove la nettezza urbana non arriva; illuminazioni assenti o abbaglianti, serrande di garage in alluminio, porte in ferro o addirittura in vetro. Vogliamo chiedere al Sindaco di venire a fare un giro con noi, magari accompagnato da suoi più alti funzionari; abbiamo la pretesa di insegnare finalmente a VEDERE, ad accorgersi, a notare: vedere il brutto, l’incongruo, il disgustoso, l’improprio, l’offensivo. Imparare a sentirsi frustrati e inutili, dall’incuria, dall’approssimazione, dall’irrazionalità, dalla confusione, dall’insipienza: come mai tutto ciò pur dotati di infinità di uffici, addetti e competenze? Che senso hanno tutti costoro se non impegnati nel pretendere e ottenere qualità giorno dopo giorno? Quella differenza sfavorevole alle città italiane, non è per noi tutti una frustrazione?

Conosciamo la difficoltà a governare il problema automobile e la sua importanza per la presenza di famiglie nel centro storico, però perché da decenni non si pensa più a quali potrebbero essere buone soluzioni? Alla fine degli anni ’80 la legge Tognoli aprì possibilità per realizzare garage per residenti: perché questa possibilità è caduta nel nulla? Perché si è smesso di cercare soluzioni, di progettare? Non è vessazione avere tanti uffici preposti però così scarsi risultati? Vogliamo proporre che MANUTENZIONE e DECORO tornino le attività di gran lunga più importanti di un comune.

Vogliamo richiamare che cura e decoro per piazze e strade sono per il cittadino prova che anch’esso sarà considerato e rispettato; restaurare il senso estetico è via obbligata per ripristinare senso civico. Vogliamo richiamare che se nessuno oserebbe lasciare maltrattati un quadro o una statua, la stessa importanza deve essere data a piazze e strade, ai luoghi aperti della città, cioè pubblici ovvero specchio della comunità. Vogliamo chiedere con forza che si smetta di non vedere; vogliamo destare dal torpore, dall’abitudine, dalla pigrizia: la Bellezza delle nostre piazze deve tornare sovrana alla coscienza del cittadino e alla soddisfazione del visitatore, oggi troppe volte deluso. Signor Sindaco, ci viene con noi a fare un giro? Vogliamo dichiarare insopportabili le brutture, qui e ora? Vedrà che con pochi soldi si può fare moltissimo; che quel che sta mancando da troppo tempo non sono i soldi ma attenzione, consapevolezza e determinazione. CENTO PIAZZE di Perugia centro e periferia, QUARTIERI e FRAZIONI: questo è il nostro intendimento su cui “Italia Nostra“ chiama tutti a farsi partecipi e di cui chiederemo periodicamente agli amministratori.

Italia Nostra Perugia Arch Mauro Monella, sezione Architettura e Urbanistica

 

 

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