Rete no War in presidio davanti alla Rai per la fine dell'export di armi italiane ai Saud e agli altri sostenitori dei gruppi jihadisti.

(ASI) Roma  - Un gruppo di attivisti di Rete No War Roma ha tenuto oggi un presidio a viale Mazzini, Roma, per chiedere che la Rai, servizio pubblico, informi gli italiani a) sullo scandalo delle ingenti forniture di armi da parte dell'Italia all'Arabia saudita e b) sulla catastrofe che i bombardamenti della coalizione a guida saudita stanno provocando da mesi in Yemen.

Il regno dei Saud è, insieme alle altre petromonarchie, uno dei paesi padrini accertati di gruppi jihadisti in Siria, Iraq, Libia e Yemen e ormai in molti paesi...
Il regno dei Saud bombarda lo Yemen dallo scorso marzo, con migliaia i civili uccisi, impone un blocco navale che ostacola gli aiuti, distrugge infrastrutture civili in un paese poverissimo e annienta patrimoni dell'umanità. Il mondo dovrebbe indignarsi!
Il regno dei Saud, serial killer, decapita, lapida, mozza le mani. La legge 185/90 vieta l'esport di armi ai paesi in guerra e che violano i diritti umani.

Da mesi Rete No War protesta contro la guerra in Yemen, contro l'appoggio al terrorismo da parte del Golfo (e fino a poco fa da parte degli stessi paesi occidentali, e contro le decapitazioni nel regno dei Saud.

L'Italia imperterrita continua a vedere armi e a intrattenere graziosi rapporti con Riad.

Sui cartelli di Rete No War, esibiti davanti al cavallo simbolo della Rai, si leggeva: " L'Italia arma la jihad saudita? Rai: informaci!"; " Basta tacere i crimini sauditi: Isis, guerra in Yemen, decapitazion i"; " Renzi piazzista di armi dai Saud", " L'Italia rispetti la legge 185".

Gli attivisti hanno chiesto di incontrare qualche dirigente della Rai ma non sono stati ricevuti.
Le manifestazioni di Rete No War proseguiranno.

Rete No War

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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