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Lavoro: Camusso (CGIL), siamo per fare l'accordo con il governo ma se non ci sarà, siamo pronti a mobilitarci

(ASI) A concludere l'Assemblea delle Camere del Lavoro, che ha visto la partecipazione di oltre 600 persone, il Segretario Generale della CGIL: “la riforma del mercato del lavoro va fatta ma non va contrabbandata come operazione per la crescita. Non si può governare ignorando la rappresentanza e la partecipazione delle persone". E anche sulle pensioni, la CGIL ribadisce la sua netta posizione: la partita non è chiusa.

Il Segretario nazionale della Cgil ha ribadito: “Noi lavoriamo per l'accordo sulla riforma del mercato del lavoro, ma se il governo dovesse decidere 'autonomamente', o non si dovessero determinare le condizioni per la firma, la nostra risposta non sarà uno sciopero generale, la fiammata di un giorno, ma la costruzione di un movimento che durerà e che lascerà il segno attraverso un percorso articolato di mobilitazioni”. Questa in sintesi la posizione espressa dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso che è intervenuta all'Assemblea Nazionale delle Camere del lavoro della CGIL che si è tenuta a Roma al cinema Capranica.

Susanna Camusso ha ribadito che la CGIL ha valutato positivamente la decisione di rinviare la trattativa con la motivazione, da parte del governo, di reperire le risorse necessarie per realizzare la riforma degli ammortizzatori sociali. “Non ci si può infatti - ha proseguito Camusso - basare esclusivamente sulla contribuzione delle imprese e dei lavoratori per estendere e far diventare universali gli ammortizzatori sociali. Servono quindi risorse pubbliche. Ed è un buon segno il rinvio perché, come ricordiamo, il governo aveva parlato di una riforma a costo zero, ovvero senza alcuno stanziamento pubblico. Le dichiarazioni del ministro Fornero dovrebbero invece far presupporre un nuovo orientamento del governo”.



 

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