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 Crisi Economica- Origine, analisi e sue prospettive - Seconda parte

(ASI)  Lo spread (cioè il differenziale) dei titoli italiani e spagnoli rispetto a quelli tedeschi è molto alto; continuando ad aumentare potrebbe un giorno causare il crollo finanziario d'Italia e Spagna, determinando la fine dello stesso euro.

Anche realizzando un euro a doppia velocità non risolverebbe nulla. Sarebbero bastati circa 8 miliardi di euro per aiutare la Grecia quando ne aveva bisogno, ma il calcolo politico dell'attuale cancelliere tedesco che non si voleva far vedere debolke dal suo elettorato nei confronti degli alleati europei ha acuito la crisi innescando una reazione a catena, ora sempre più difficilmente controllabile. La Germania si ostina a non realizzare la soluzione dei titoli europei chiamati eurobond per la paura storica di un'inflazione interna molto elevata. La deregulation finanziaria del duo Reagan-Tatcher è all'origine dell'attuale crisi avendo aperto l'era del libero mercato finanziario globale senza barriere e regole certe di nessun tipo.

Così si è venuto a creare uno shodow market (mercato ombra) dove la speculazione finanziaria privata, selvaggi e criminale è diventata padrona, condizionando e orientando addirittura la politica di tutte le nazioni del mondo. Questa deregolamentazione finanziaria internazionale ha permesso agli speculatori e alle multinazionali di giocare d'azzardo sul mercato globale mettendo a rischio le nazioni e il destino di tutti i popoli. Il risultato è stato che hanno ottenuto o profitti smisurati privati o hanno causato ammanchi spaventosi i cui pesantissimi costi sono stati pagati e continuano ad essere pagati dagli Stati sovrani; in pratica hanno privatizzato gli enormi utili e socializzato le ingenti perdite. Lo stesso presidente Obama quando ha cercato di fermare queste piovre finanziare ha dovuto fare marcia indietro in quanto queste stesse finanziano le campagne elettorali.

Le organizzazioni internazionali di controllo sarebbero dovute intervenire per fermarle prontamente, ma non sono riuscite a coordinare un'azione globale avendo i Paesi coinvolti interessi contrastanti. Si prenda ad esempio l'Inghilterra che si è voluta tenere fuori dall'Unione Europea per non subire controlli finanziari alla City di Londra.

Caso particolare invece è quello dell'Islada che dopo il crollo finanziario ha nazionalizzato tutte le sue banche riconvertendo la sua economia nello stoccaggio delle banche dati a livello mondiale con dei super computers potendo contare su un enorme potenziale energetico geo-termico di m,cui il Paese è ricco. Questo è stato possibile perché ora l'Islanda ha la sua propria banca centrale, la sua propria valuta e noin appartiene all'euro e una stretta collaborazione fra il volere del popolo sovrano e la capacità del Governo di auto-epurarsi dai corrotti e dagli speculatori pubblici e privati.

I Paesi aferenti all'euro se vogliono uscire dal baratro si dovrebbero urgentemente unire in unica realtà politica, legislativa,esecutiva,giudiziaria e fiscale. Anche l'Asia, se non il mondo intero addirittura, sarebbero duramente colpiti dal crollo finanziario europeo.

Per ovviare a tale possibile deriva negativa di questo futuro scenario, i responsabili delle politiche internazionali devono intervenire su tutti i tassi d'interesse a breve, medio e lungo termine, abbassandoli drasticamente e a tempo indeterminato. Ridare fiducia ai mercati che verranno presi tutti i provvedimenti necessari per alzare la domanda globale dell'economia, aumentando il potere d'acquisto dei salari e diminuendo il più possibile le tasse.

I Paesi con i piùalti debiti pubblici al mondo dovrebbero collaborare con le istituzioni finanziarie competenti per rilanciare l'economia mondiale, operazione macro-economica nella quale Nor America, Euro zona ed Estremo Oriente e Commonwealth britannico avrebbero un ruolo chiave.

Le banche di tutto il mondo dovrebbero tornare a prestare i soldi con una assunzione sostenibile dei debiti; la ricapitalizzazione delle stesse banche da parte dei governi, in questo senso, potrebbe andare bene se fosse veramente finalizzata alla occupazione, alla ricerca, alla produzione morale e materiale e non alla speculazione finanziaria.

Altro manovra importante potrebbe essere quella di deprezzare i tassi di cambio in alcune zone del mondo per incrementare le attività produttive. Non bisognerebbe temere nemmeno un po' d'inflazione e un deprezzamento, anche marcato, di alcune valute a livello internazionale.

Individui e famiglie di tutto il mondo grazie a questi provvedimenti, e ad altri ancora potrebbero essere incoraggiati a tornare a spendere e a consumare. La nazioni asiatiche super risparmiatrici dovrebbero tornare a spendere anche esse di più per accrescere la domanda del mercato globale.

Le valute di tutto il blocco asiatico dovrebbero apprezzarsi per essere più in equilibrio con quelle occidentali e la Cina potrebbe avere un ruolo chiave in questa delicata manovra, evitando una catastrofe finanziaria mondiale.

La speranza futura per l'umanità è una economia sostenibile e la cooperazione internazionale fra tutte le nazioni e i popoli della terra perchè nell'economia odierna globalizzata ciò che accade ad uno Stato o Continente si ripercuote su tutti gli altri.

 

 
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