Pillole di economia e finanza d’azienda  II parte: Il restructuring

Berruti

Il restructuring

2022: i sopravvissuti (titolo: Soylent Green, film del 1973 per la regia di Richard Fleischer.

(ASI) In premessa si rimanda a quanto esaustivamente illustrato nell’asbstract “Pillole di economia e finanza” che per brevità non viene riportato in questa sede, mentre si fa specifico riferimento ad uno dei principi “cardine” di Basilea 2 (nel 2002), cioè alla “strategy implemetation” che vuol dire“capacità ad attuare e gestire il cambiamento”.

Il tema risulta di sicuro interesse anche per i Confidi, il cui futuro (La nuova frontiera dei Consorzi fidi) è rappresentato dalla necessità di affiancare la mera attività di concessione delle garanzie, con quella di supporto alle imprese sul giusto iter procedurale da tenere nei rapporti con i soggetti finanziari, specificatamente le banche.

A questo proposito va ricordato che il sistema bancario nazionale, è ancora ben lontano, sia dal modello della “banca di riferimento” o hausbank (largamente diffuso in Germania), sia da quello anglosassone (banche di affari).

Inoltre, negli istituti di più grandi dimensioni,  a seguito di una drastica riduzione degli organici [1], si è prodotta progressivamente una perdita di contatto con il territorio, prerogativa questa che invece è stata mantenuta dalle banche locali autonome, piuttosto esigue essendo state, molte di queste. assorbite dai grandi gruppi

In sintesi cosa vuol dire?

Che il tempo a disposizione per supportare le aziende nelle loro necessità finanziarie si è notevolmente ridotto, per cui è divenuto estremamente importante conoscere come proporsi, quali i documenti da compilare a corredo della richiesta, descrivere compiutamente le potenzialità dell’azienda. In altri termini presentarsi con “il lavoro già sviluppato” per assicurare l’accesso al credito. [2]

Di riflesso tutto questo aiuterà a saper gestire la crisi, per attenuarne i riflessi negativi, ad affrontare con maggior professionalità la globalizzazione dei mercati e “last but non least” (ultimo ma non per questo meno importante) ad ottimizzare il rapporto banca-impresa.

 

Argomento

L’attivita’, conosciuta come “restructuring” (formulazione di piani di ristrutturazione), consiste nella consulenza, assistenza e riorganizzazione delle aziende in difficoltà economico-finanziarie o in stato di crisi. Per stato di crisi si intende il momento in cui la normale attività di una azienda viene ad essere caratterizzata da una grave discontinuità del processo produttivo, quasi mai pianificata

Poche sono le aziende che si preoccupano di pianificare una crisi, correndo ai ripari solo quando è troppo tardi, in quanto solitamente preferiscono pensare di essere immuni da tale pericolo.

La parola “crisi”, dal greco “Krisis” significa scelta/decisione mentre oggi viene utilizzata in senso negativo; quindi potrebbe anche rappresentare per l'azienda un'opportunità straordinaria di ripensare ex novo il proprio business.

 

Obiettivi ed iter operativo

Ricorrere ad un costante controllo della gestione mediante l’utilizzo della “intelligenza artificiale”, in modo da trasformare tutti i dati aziendali in informazioni utili per poter analizzare facilmente ed in tempi più rapidi l’andamento del business. sotto il duplice aspetto: reddituale e monetario. Nello specifico le azioni da avviare saranno:

sviluppare un “rating interno” di tipo “judgmental” che consente di:

  • individuare i “punti di forza e di debolezza”;
  • effettuare l’Analisi di Pareto; in modo da determinare le poche variabili (fra le tante in esame) che influenzano in modo significativo i risultati finali;
    • calcolare la BEA (break even analysis), o analisi dei costi-volumi-risultati, tecnica alternativa utile in sede di controllo dei costi. In merito va ricordato che il BEP (Break even point) è lo strumento che consente di poter prevedere i risultati economici in relazione ai vari volumi di vendite realizzati; tale metodologia, però, è di facile applicazione in presenza di mono-prodotto/servizio, mentre risulterebbe piuttosto laboriosa e farraginosa nell’ipotesi di pluralità di prodotti/servizi.

Redigere un adeguato Business Plan

nella formula innovativa (c.d. metodologia “Montecarlo”) che si basa su una serie di elaborati, tra di loro collegati, in modo da formulare un numero elevato di simulazioni, intervenendo sulle differenti variabili, così da ottenere la situazione più prossima alla realtà;

Ricorrere ad un costante controllo della gestione mediante l’utilizzo della “intelligenza artificiale”, in modo da trasformare tutti i dati aziendali in informazioni utili, per:

  • poter analizzare facilmente ed in tempi più rapidi l’andamento del business sotto il duplice aspetto: reddituale e monetario (budget/consuntivo di cassa);
  • valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati;
  • prendere decisioni strategiche basate su informazioni affidabili;
  • formulare possibili scenari futuri, valutandone l’impatto in termini finanziari, mediante l’utilizzo del Rolling budget catalogato come un vero e proprio budget strategico.

Promuovere e gestire le “interbancarie

con gli istituti interessati, al fine di illustrare e condividere le strategie che verranno adottate per uscire dalla situazione di criticità. Ciò al fine di evitare, da parte delle stesse, azioni affrettate (quali ad esempio il passaggio immediato a “sofferenza”) che possono precludere la continuita’ dell’attivita’ in quanto non e’ possibile, sic et simpliciter,  poter contare solo ed esclusivamente sull’autofinanziamento. 

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[1] Da recentissime notizie l’Unicredit avrebbe esternato la necessità di chiudere 850 filiali sul territorio nazionale lamentando, nel contempo, una eccedenza di circa 10.000 addetti.

[2] Lo scrivente in passato ha costituito “Sportelli per il Credito” presso alcune camere. Purtroppo, come noto, la camera non potendo svolgere azione consulenziale perché entrerebbe in contrasto con i propri soci, che sono le associazioni categoria, deve limitarsi alla fase formativa/istitutiva.

 

Maurizio Berruti per Agenzia Stampa Italia

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Articolo I parte http://www.agenziastampaitalia.it/economia/46268-pillole-di-economia-e-finanza-d-azienda-a-cura-del-dr-maurizio-berruti

 

 

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