Istat, Federconsumatori: il potere di acquisto delle famiglie frena, così come la propensione al risparmio.

Il Governo intervenga con un piano mirato per la redistribuzione dei redditi e la ripresa occupazionale.

istat2(ASI) “Come purtroppo temevamo, l’accelerata dell’inflazione insieme alla mancata crescita dei redditi delle famiglie, sta iniziando a riportare effetti negativi sull’andamento dell’economia.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.

L’Istat annuncia oggi, infatti, la frenata del potere di acquisto delle famiglie nel II trimestre (-0,3%).

La propensione al risparmio segna il minimo storico dal 2012 (-1,5% su base annua). La stessa Istat mette in evidenza come la spesa per i consumi cresca di più dei redditi.

Una situazione di forte allarme, che il Governo dovrebbe affrontare prontamente, attraverso un piano strategico teso, da un lato, a redistribuire i redditi, dall’altro a monitorare attentamente la crescita di prezzi e tariffe, a partire da quelle energetiche (è di pochi giorni fa la notizia del nuovo aumento del gas nel prossimo trimestre).

In tal senso si rivela fondamentale un’azione mirata al rilancio dell’occupazione, attraverso investimenti per la crescita e lo sviluppo, nonché attuando un taglio delle tasse sul lavoro.

Non dimentichiamo, infatti, che come sosteniamo da tempo, una ripresa occupazionale è indispensabile per dare nuovo ossigeno alle famiglie. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha infatti calcolato che la domanda interna conoscerebbe una ripresa di circa +40 miliardi di Euro l’anno se il tasso di disoccupazione si attestasse al 6%.

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