×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Istat: povertà in Italia

(ASI) Il livello di povertà in Italia rimane stabile. E' quanto rilevato dall'Istituto nazionale di statistica che pubblica oggi le stime circa il tasso d'ingerenza nel Paese.

Secondo l'Istat, la povertà risulta sostanzialmente costante rispetto al 2009. Nonostante la continuità rispetto l'anno precedente il date resta preoccupante: l’11,0% delle famiglie è relativamente povero (ovvero le famiglie con un reddito pari a 992,46 euro mensili) e il 4,6% lo è in termini assoluti. A conferma del disagio sociale, le valutazioni del centro statistico mettono in evidenza come la povertà relativa sia aumentata prevalentemente per i nuclei familiari: dal 24,9% al 29,9% per le famiglie da 5 componenti in su, dal 18,2% al 23% per quelle con membri aggregati, dall’11,8% al 14,1% per i monogenitori.

Nel Mezzogiorno

Aumenta l’incidenza di povertà relativa nel Sud. Per l'Istat il tasso di penuria nelle famiglie meridionali cresce dal 36,7% del 2009 al 47,3% del 2010, soprattutto per quelle con tre o più figli minori.

Peggiora per i penzionati con figli a carico.

L'alto tasso di disoccupazione giovanile si traduce in un peggioramento delle condizioni di vita per le famiglie di ritirati dal lavoro con figli a carico. Peggiora la situazione delle famiglie di pensionati  in cui almeno un componente non ha mai lavorato e non cerca lavoro. "Si tratta essenzialmente- spiega l'Istat- di coppie di anziani con un solo reddito da pensione, la cui quota aumenta dal 13,7% al 17,1% per la povertà relativa e dal 3,7% al 6,2% per quella assoluta. La povertà assoluta cala per le coppie con persona di riferimento sotto i 65 anni (dal 3,0% all’1,9%), a seguito di una maggiore presenza di coppie con due percettori di reddito".

 

Alessandro Bulletti – Agenzia Stampa Italia

Continua a leggere