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Scienza. Alla ricerca delle risorse perdute

(ASI) Si chiama Planetary Resources, la nuova avventura imprenditoriale di alcuni magnati americani, tra cui il fondatore di Google, Larry Page. Una moderna Compagnia delle Indie che esplorerà il sistema solare alla scoperta di migliaia di asteroidi, potenzialmente ricchi di preziose risorse minerarie. Il nostro pianeta è ormai sovraffollato e alcune materie prime iniziano a scarseggiare in modo preoccupante, a causa dello sfruttamento dissennato degli ultimi due secoli.

In particolare l’acqua, considerata ormai il vero tesoro del prossimo futuro, l’oro blu che sta sostituendo il petrolio nelle geopolitiche internazionali. Come anche minerali sempre più introvabili dalle molteplici applicazioni scientifiche e tecnologiche. Una nuova Eldorado dunque, che potrebbe aprire scenari inaspettati per il futuro dell’umanità intera, se è vero, come ha spiegato Peter Diamandis, che un singolo asteroide della larghezza di soli 500 metri, potrebbe contenere una quantità di platino addirittura superiore a tutto quello estratto sulla Terra fino ad oggi.

Gli asteroidi diventeranno anche le stazioni di servizio delle prossime missioni spaziali, dove rifornire le navicelle e dissetare gli astronauti con dell’ottima acqua intergalattica.
I fondatori di Planetary Resources sono convinti che questa sarà la nuova frontiera dell’esplorazione spaziale, oltre che un’occasione commerciale dalle infinite potenzialità.

Speriamo che questa buona notizia non diventi una scusa in più per voltare lo sguardo altrove, continuando ad ignorare le grida sofferte di una Terra che da milioni di anni ci nutre e ci sostiene, senza chiedere nulla in cambio; mille asteroidi non riusciranno mai a contenere l’emozione di un tramonto o la vista di un cucciolo tremante che sperimenta i primi passi. Non sprechiamo un’occasione importante perché le generazioni future non debbano un giorno esplorare lo spazio alla ricerca della risorsa più preziosa, la vita.

 Fabrizio Torella Agenzia Stampa Italia

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