×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Paolo Giliberti (SIN): " I paradossi del Bel Paese.  Il punto di vista della Società Italiana di Neonatologia sulle nomine al San Giovanni di Roma.

(ASI) Esiste in Italia un gruppo di medici, davvero non numeroso, che ha creduto fortemente nelle potenzialità della medicina neonatale ed ha consequenzialmente immaginato e creato strutture idonee all'assistenza del neonato patologico, le oggi famose Terapie Intensive Neonatali (TIN).


Ciò ha comportato un impegno feroce ed anni di sacrifici, spesi per la formazione, in moltissimi casi avvenuta in Centri Esteri, e per la costruzione ed organizzazione di quanto necessario per assistere il neonato.

La prova? La consistente riduzione della mortalità neonatale osservata negli ultimi anni fino a giungere a valori perfettamente in linea con i risultati ottenuti nei Paesi più avanzati.

Tutto questo è avvenuto su basi sostanzialmente volontaristiche, senza che ci fosse percezione del fenomeno o sostegno da parte delle Istituzioni.

Questo mondo, che ancora oggi spinge giovani medici a scegliere la Neonatologia come professione, rinunciando a scelte sicuramente più remunerative, viene vanificato, annullato ed in qualche modo deriso da quanto apprendiamo essersi verificato nell'Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma: non il triste errore umano e le sue drammatiche conseguenze, ma il fatto che il responsabile ad interim della Terapia Intensiva Neonatale è una Collega ginecologa, nominata "motu proprio" in data 7 dicembre 2011 dai Vertici dell'Ospedale.

 Una ginecologa a dirigere la Terapia Intensiva Neonatale? Sì.

Evidentemente, il responsabile o i responsabili di tale scelta ignorano quali siano le competenze necessarie per dirigere una TIN o hanno immaginato che potessero comunque far parte del bagaglio culturale di un ginecologo.

Tale situazione è stata negli ultimi giorni rimossa, con un provvedimento che affida la TIN al Primario del Dipartimento Emergenza e Accettazione (D.E.A), con delega di rivisitazione dei protocolli diagnostici-assistenziali al Primario di emato-oncologia, continuando ad ignorare la specificità delle cure intensive neonatali, che sicuramente non possono essere affrontate da specialisti di altra area.

Se questa è la interpretazione che si vuol dare alla "Spending Review", deludiamo sicuramente l'obiettivo, da individuare nella razionalizzazione dell'offerta assistenziale, al fine di contenere l'impegno economico e nella conservazione, anzi nel potenziamento della qualità e sicurezza dell'offerta.

La SIN Società Italiana di Neonatologia sente il dovere di intervenire sull'argomento per difendere la Neonatologia italiana e le sue realizzazioni e chiede che le Istituzioni regionali o nazionali intervengano sul tema e correggano, annullandole, le scelte inaccettabili ed inqualificabili cha hanno anche il torto di non raggiungere gli obiettivi per i quali sono state effettuate.

Continua a leggere