×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Ma quanti sono questi Crozza? Ieri lo spettacolo del comico al PalaEvangelisti di Perugia

(ASI) Perugia – Il giro d’Italia come siamo stati abituati a pensarlo si fa in bicicletta e alterna salite a discese; alla fine comunque vada c’è un corridore che si merita la maglia rosa, non solo perché è un’eccellenza in scalata, né soltanto perché è un fulmine al cronometro, vince perché il più completo, supportato da una squadra ottima e dotato di qualità individuali uniche.

 

Per indossare da anni la maglia rosa della satira italiana, devi essere un po’ come quel ciclista: un po’ geniale, un po’ folle, eclettico, accompagnato da professionisti di prim’ordine come Andrea Zalone e dal musicista in scena Silvano Belfiore, insomma devi essere come Maurizio Crozza.

Il comico genovese con il suo Giro d’Italialand ha fatto tappa al PalaEvangelisti di Perugia, due ore di spettacolo durante le quali il pubblico è stato guidato attraverso l’Italia di oggi, partendo proprio da quella che sembra diventata uno spauracchio – prima silenziosa e piuttosto impalpabile nel suo lavoro – la Guardia di Finanza. Sciorinando recentissimi dati che illustrano come siano in realtà i dipendenti, a essere più ricchi degli imprenditori datori di lavoro, il Maresciallo Scialla “la Fiamma Gialla”, ha dimostrato come in realtà sia molto accattivante fare il controllore dei conti correnti, e improvvisandosi Lucio Battisti Crozza ha offerto un rifacimento ad hoc del testo della canzone Pensieri e Parole. Che si stato ispirato dal verso originale: “Che ne sai di un bambino che rubava”?. Non che un bambino sia avvicinabile a un evasore, ma il gioco intorno alla parola ‘rubava’ è sembrato piuttosto facile.

Se la lotta all’evasione fiscale è uno dei temi caldissimi di questa fase del Paese, il merito è un anche del nuovo Presidente del Consiglio e il Monti Robot è una perfetta rappresentazione ed esagerazione della sobrietà e rigidità del Professore; nonostante i cambiamenti però, confessa Crozza nel monologo iniziale, l’Italia resta sempre una sorta di parco divertimenti, Italialand appunto.

È il Crozza cui siamo abituati, che striglia, rimprovera e mette alla berlina classe politica – eccezionale la sua imitazione di Pierluigi Bersani, una somiglianza che fa sorgere il dubbio se è venuto prima l’uovo o la gallina. E poi ancora Umberto Bossi in versione Forrest Gump, e poi Luca Cordero di Montezemolo e il suo partito dell’Italia dei Carini. Non risparmia neanche i grandi manager, e già che siamo in tema di automobili perché non ridere con e di Sergio Marchionne.

Il finale scoppiettante dello spettacolo vede in scena la parodia Kazzenger del programma di Rai Due Voyager e il suo conduttore Roberto Giacobbo con le sue improbabili domande sul funzionamento delle pennette usb: “Ma se non la disattivo prima di toglierla, cosa succede veramente?!”.

A questo non sappiamo rispondere, una certezza c’è, però ed è questa: il pubblico apprezza Maurizio Crozza e il comico ligure apprezza i suoi spettatori tanto da non voler sembrare ripetitivo e allora regala loro una nuova imitazione di Vasco Rossi. Il cantautore è rappresentato in primissimo piano come se stesse parlando a una webcam in una conversazione da postare su social network – attività cui ha abituato i suoi fan nel corso dell’estate -, e Crozza, aiutato dai maxischermi alle sue spalle e da occhialoni da rock star ha gioco facile nel reinterpretare la voce roca del rocker di Zocca e le sue tipiche espressioni.

A chiudere definitivamente lo spettacolo è l’ingresso di una scrivania e dei Corazzieri; per chi segue Crozza già in televisione, sa che lì a poco partirà in sottofondo l’Inno d’Italia per accogliere il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, il quale dopo la sua valutazione sull’attuale condizione del Paese augurerà con “viva e vibrante partecipazione” la buona notte a tutti i presenti.

Mentre scriviamo il Giro d’Italialand ha già lasciato Perugia e veleggia verso nuovi palchi per accompagnare i futuri spettatori in un viaggio attraverso la Penisola che non c’è, perché come dice Crozza: “La vedi, ma non risulta al catasto”.

Chiara Scardazza-Agenzia Stampa Italia

Continua a leggere