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“…La Pop Art”, mostra-evento di Perugia
Spopola “…La Pop Art” e il culto degli anni ’80 è servito
Non solo arte nella mostra-evento di Perugia tra musiche, video e oggettistica. In arrivo
“Sangue metropolitano”, l’inedito di Alessandro Voccia dedicato a Keith Haring



PERUGIA – Basta varcare l’ingresso del Centro servizi camerali “Galeazzo Alessi” di via Mazzini a Perugia per essere catapultati, come d’incanto, in un set zeppo di scenografie e sensazioni anni ’80, dove arte, musica, immagine e perfino oggetti “must” dell’epoca si fondono in un unico grande contenitore. E’ la magia che offre al visitatore “…La Pop Art”, molto più di una semplice mostra di “prodotti” di un genere artistico tra i più amati soprattutto tra i giovani. E quelli perugini che stanno affrontando la maturità bene avrebbero fatto a visitarla alla luce della traccia di uno dei temi dedicata ad Andy Warhol e alla Pop Art.
Per tutti, comunque, c’è tempo fino al 3 luglio prossimo (apertura dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica con orario continuato dalle 10.30 alle 19; costo del biglietto: 5,00 euro; ridotto 3,00 euro per ragazzi fino a 12 anni, over 65, militari e disabili) per immergersi tra i colori, il ritmo, perfino i controsensi dei maggiori esponenti di quel movimento che dagli Stati uniti ha fatto facilmente proseliti anche in Italia, compreso il giovane perugino Terranera che si è ritagliato un considerevole spazio all’interno della mostra. Il tutto condito da una compilation di brani più o meno famosi del pop dell’epoca; da oggetti, arredamenti e scenografie che andavano di moda allora e che oggi fanno tendenza un po’ retrò, ma per questo amati e ricercati; dalle immagini del video “The Universe of Keith Haring”, un film di Christina Clausen (diffuso nel Bel Paese da Feltrinelli) in cui compaiono tra gli altri Bill T. Jones, Yoko Ono, Madonna, David Lachapelle, Andy Wharol, Fab 5 Freddy.
E proprio Keith Haring e la New York suburbana sono i grandi protagonisti de “…La Pop Art”. Da una parte fa discutere l’assenza delle sue opere per le note vicende legali che hanno indotto Pubbliwork Eventi (che organizza la mostra) a cautelarsi nelle opportune sedi giudiziarie dalla manifestata possibilità che tra quelle fornite in un primo momento alla mostra potessero essercene alcune non riconosciute autentiche dalla Fondazione del noto artista americano: Dall’altra è a lui che si vuol rivolgere un tributo grazie anche alla colonna sonora dell’esposizione, in uscita in queste ore. Alessandro Voccia, giovane interprete perugino, ha infatti voluto rendere omaggio ad Haring incidendo “Sangue metropolitano”, brano forte ma capace di tradurre in musica i connotati del complesso artista americano che però amava le cose semplici. Una chicca musicale che fa il paio con quella rivolta un anno e mezzo fa ad Andy Warhol in occasione della precedente mostra organizzata da Pubbliwork e che è destinato a far parlare di sé, non soltanto nell’ambito della mostra. Il cd sarà disponibile presso le sale espositive di via Mazzini, costituendo un valore aggiunto alla mostra che già nel primo week-end ha fatto registrare una folta schiera di visitatori, fatta sì di cultori degli anni’80, ma anche di tanti profani della Pop Art.



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