AICS, Unitá di Giustizia Penale Giovanile, e IILA inaugurano corso di formazione per giornalisti: “Giustizia Giovanile e comunicazione sociale”

IMG 20180411 090023(ASI) La Corte Suprema di Giustizia de El Salvador attraverso l’Unitá di Giustizia Penale Giovanile, in coordinamento con il Progetto Minori e Giustizia eseguito dalla Organizzazione Internazionale Italo Latinoameriana (IILA) con il finanziamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), ha inaugurato oggi il corso di formazione Giustizia minorile e comunicazione sociale, con l'obiettivo di creare uno spazio di dialogo, comunicazione e scambio di informazioni sul sistema penale giovanile tra coloro che sono impegnati nel lavoro giornalistico e di comunicazione.

Hanno partecipato all’evento il giudice della Corte penale, il dott. Roberto Argueta Manzano, i magistrati della Corte suprema di giustizia, i giudici della giurisdizione penale minorile; il coordinatore dell'unità di Giustizia Minorile; il Tavolo interistituzionale di Giustizia penale minorile; giornalisti ed esperti in comunicazione del settore giustizia; e infine Giuseppe Marando in rappresentanza dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

I workshop tratteranno i seguenti argomenti: diritti umani; Giustizia penale minorile e Giustizia riparativa; la corretta comunicazione sull'infanzia, sul crimine o sulle vittime di violenza.

Questo sforzo è accompagnato dal progetto Minori e Giustizia eseguito dall’IILA e finanziato dall Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo Sede San Savador, un programma di prevenzione terziaria volto a: migliorare le condizioni degli adolescenti sotto responsabilità penale; promuovere le possibilità di accesso a misure alternative per la privazione della libertà, per migliorare le condizioni di vita e di socializzazione degli adolescenti sanzionati; e infine rafforzare le possibilità di accesso ai programmi socio-educativi e di reintegrazione produttiva.

L’obiettivo è incrementare le capacità di attuazione delle istituzioni e degli operatori di giustizia minorile, con particolare riferimento alla diffusione delle misure alternative alla detenzione, alle dinamiche di socializzazione dei minori reclusi e ai programmi di reinserimento socio produttivo. A tal proposito viene attuata una strategia di accompagnamento a livello di coordinamento interistituzionale, e di specializzazione degli operatori che lavorano nei sistema di giustizia minorile dei paesi. Il caso dell’Honduras potrebbe presentare alcune difficoltà collegate alla ristrutturazione delle istituzioni responsabili dei minori privati di libertà.
L’iniziativa interviene, quindi, tanto a livello di coordinamento interistituzionale, quanto a livello di rafforzamento dell’applicazione di misure di tutela e di reinserimento sociale dei minori in conflitto con la legge.
Tra i beneficiari diretti vengono inclusi i vari attori che operano tanto a livello politico quanto operativo in tema di giustizia minorile, ovvero le istituzioni competenti durante la varie fasi processuali e penali, nonché gli stessi minori in conflitto con la legge. Viene altresì coinvolta la società civile nell’individuazione e attivazione di programmi e attività di reinserimento sociale e convivenza.

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