Caracas, la città che si ribella sarà presentata alla 16° Mostra Internazionale di Architettura -La Biennale di Venezia

BiennaleArchitettura copy copy copyPadiglione della Repubblica Bolivariana del Venezuela alla 16° Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia. Saranno esposti tre spazi che riprogettano una città

(ASI) CCS- Spazio Ribelle è il titolo dell'installazione audiovisiva che sará presentata dalla Repubblica Bolivariana del Venezuela nel padiglione della Biennale d'Architettura 2018, il cui tema è quest'anno il concetto di Freespace (spazio libero). L'inaugurazione è prevista per il prossimo 26 maggio 2018.

Il Venezuela partecipa alla 16° Mostra Internazionale d'Architettura - La Biennale di Venezia con la proposta denominata CCS-Spazio Ribelle.

Il Padiglione della Repubblica Bolivariana del Venezuela presenterá tre grandi spazi urbani di Caracas: l'Avenida Bolívar nel Bulevar di Sabana Grande, il Parco Simón Bolívar, in zona La Carlota e il Parco Hugo Chávez in zona La Rinconada, tutti progettati e promossi dal governo rivoluzionario del Venezuela per la costruzione di una nuova città che "umanizzi" i luoghi di aggregazione e convivenza.

La mostra di architettura sarà aperta al pubblico dal 26 maggio al 25 novembre 2018. Gli organizzatori della 16° Mostra Internazionale di Architettura-La Biennale di Venezia raccontano che Freespace rappresenta la generosità di spirito e il senso di umanità che l'Architettura pone al centro della sua agenda. Il Ministero del Potere Popolare per la Cultura, l'Istituto delle Arti, dell’Immagine e dello Spazio (IARTES) e la Fondazione Musei Nazionali-Museo Nazionale di Architettura, si sono occupati della pre-produzione, produzione e post-produzione del progetto CCS-Spazio Ribelle.

Il team che ha ideato e prodotto CCS-Spazio Ribelle alla Biennale d'Architettura 2018 è formato dall'architetto Nelson Rodríguez, curatore e commissario, Servando García, museografo, Ángel Cepeda e Luis Márquez, rispettivamente webmaster e ingegnere dei sistemi; Liliane Blaser, Giuliano Salvatore, María Carolina Sosa e Holrich Jacques, si sono occupati di video e fotografia, componendo un team multidisciplinare che ha messo a disposizione del mondo il proprio talento creativo.

Dal punto di vista museografico, questa installazione prende vita attraverso dispositivi e risorse audiovisive che saranno trasmessi nel Padiglione (video e audio preregistrati, trasmissioni in diretta, ortofotomappe, ponteggi, ecc.); saranno installate due stazioni di trasmissione, una nel padiglione del Venezuela a Venezia e l’altra nel Museo Nazionale di Architettura di Caracas, che rimarranno attive e collegate durante i sei mesi dell'esposizione internazionale.

Dal punto di vista concettuale, l'architetto Nelson Rodríguez spiega: “Abbiamo selezionato tre luoghi urbani che risultano chiave per lo sviluppo di Caracas. Dal momento in cui è iniziato il processo rivoluzionario nel nostro Paese, e nel corso degli ultimi 20 anni, in tre zone della capitale del Venezuela sono stati sviluppati programmi multifunzionali, che si prefiggono diversi utilizzi: un parco con alloggi sociali e viali, come nel caso dell'asse urbano dell’Avenida Bolívar - Bulevar de Sabana Grande; un parco che ospita edifici istituzionali e una base aerea militare, come il Parco Simón Bolívar, a La Carlota; e spazi residuali e sottoutilizzati che compongono nuove dinamiche, come il Parco Hugo Chávez, in zona La Rinconada”.

A partire da queste tre zone e dalla dinamica delle attività in esse svolte, il curatore della proposta stabilisce quattro vertici di lavoro: urbano, sociale, istituzionale e politico. Quello urbano si riferisce al design, all'organizzazione e all'articolazione della città. Il vertice sociale indica gli usi del territorio. Il vertice istituzionale analizza l'infrastruttura delle istituzioni pubbliche di diversa natura che vivono in tali zone. Infine, il vertice politico riguarda la distribuzione del territorio, le pratiche che si svolgono in esso e le nuove versioni di una città inclusiva.

Il curatore Nelson Rodríguez conferma che "questi nuovi spazi liberi (presentati in CCS-Spazio Ribelle) democratizzano e riprogrammano gli usi del territorio urbano, contrastando la speculazione cittadina con nuove pratiche sociali ribelli: l’edilizia sociale, le strutture e gli spazi pubblici emergono riconfigurando il diritto alla città”.

La città di Caracas si intreccia ogni giorno con ribellione e democrazia. La capitale del Venezuela è caratterizzata da "spazi aperti". È diventata una città partecipativa e protagonista. L’obiettivo di chi ha ideato la proposta del Padiglione del Venezuela nella Biennale d’Architettura 2018 è proiettare una metropoli che si ribella alle sue stesse concezioni, attraverso luoghi consolidati urbanisticamente. In CCS-Spazio Ribelle l’estetica audiovisiva diventa il mezzo per delineare un discorso basato su un nuovo urbanismo sociale.

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