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L’ideologia della non ideologia

(ASI) L’affermazione secondo la quale le ideologie non esisterebbero più, è fondata essa stessa su di una concezione, principio, dottrina, teoria, fede, chiamatela come vi pare, ma pur sempre una visione relativa delle cose, nel caso specifico della libertà di espressione che si ritiene giusto riconoscere ad ogni individuo, per qualsiasi pensiero si voglia sostenere pubblicamente, anche se banale più dell’ovvio.

Questo primo assunto vuole fare giustizia di quanti, intellettuali, politici e appartenenti al grande esercito degli opinionisti di professione, giustificano l’originalità delle loro interpretazioni sociologiche o tentano di attribuire dignità a mediocri teorie politiche –fino a quando non si arriverà ad affermare che anche la politica non c’è più- svuotando il dibattito pubblico dei soli presupposti, ideologici, che gli diano senso. Anche per coloro che si limitano a sconfessare le cosiddette ideologie tradizionali o le sfortunate –quelle sì- troppo generiche categorie concettuali della destra e della sinistra, valga il consiglio di essere più accorti e meno superficiali nello sproloquio quotidiano. Quali ideologie sarebbero venute a mancare o come molti sostengono, non abbiano motivo più di esistere? Non si confondano esperienze storiche ormai concluse con i principi che le hanno ispirate; le visioni contrapposte della società e del mondo si fondavano su quelle stesse ideologie, adattate alla realtà del tempo: la giustizia sociale non è caduta insieme al muro di Berlino; le pari opportunità non nascono e non muoiono nel 68; più Stato o meno Stato sono slogan quanto mai attuali, pubblico o privato idem; i sostenitori e gli oppositori dell’aborto legalizzato, esprimono o no una concezione ideologica, nella comune volontà di “regolamentare” un atto di vita, e di morte?

Nella società tecno-global-comunicazionale, sono cambiati i costumi, i modi di dire, le abitudini - talvolta in peggio, a causa del naturale processo evolutivo della specie e del suo rapporto con la realtà. Un processo inesorabile ma non del tutto imprevedibile poiché, ogni forma di comportamento umano, individuale o sociale, muove sempre da un bagaglio ereditario fatto di geni e di pensieri che similmente, si modificano adattandosi all’ambiente, senza tuttavia alterarsi nel nucleo essenziale.

Fabrizio Torella Agenzia Stampa Itali

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