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Cultura. Il Messico diffonde i propri autori nel mondo

(ASI) Si è svolta giovedì 31 maggio presso la biblioteca Europea di Roma la cerimonia di consegna di opere letterarie messicane tradotte in italiano donate al sistema librario della Capitale dall’Ambasciata del Messico. La donazione, consistente in alcune centinaia di opere tradotte e non che saranno destinate a tutte le biblioteche di Roma, ha permesso a quella di via Savoia di inaugurare la sezione dedicata agli autori messicani in lingua originale.

All’evento durante il quale è stato reso un omaggio un doveroso omaggio a Carlos Fuenetes, recentemente scomparso, hanno preso parte sua Eccellenza Miguel Ruiz-Cabañas Izquierdo, Gabriella Sanna, per le biblioteche di Roma, ed il professor Stefano Tedeschi che ha tracciato a grandi linee il ruolo della letteratura contemporanea messicana.

Al termine della cerimonia ne abbiamo approfittato per parlare con sua Eccellenza in merito agli scambi culturali tra i due paesi.

Come è nata questa iniziativa, ovvero l’idea di donare questi volumi alle biblioteche di Roma

In Messico, il governo insieme al ministero della Cultura ed al Consiglio nazionale per la cultura hanno, tra le altre, la finalità di diffondere la cultura messicana ed in questo caso quale miglio luogo visto che siamo a Roma.
Siamo molto contenti perché questa è una delle migliori biblioteche di Roma che diffonde non solo i nostri testi in spagnolo ma anche tradotti in italiano quindi molti lettori avranno la possibilità di leggere questi libri e conoscere i nostri autori.


Quali sono gli scambi culturali tra Italia e Messico?

I nostri rapporti culturali sono davvero molto intensi perché ci sono centinaia di studenti messicani che si trovano qui in Italia così come ci sono italiani che vanno a studiare in Messico attratta dalla nostra cultura che è altrettanto rilevante. C’è uno scambio culturale tra i due paesi molto vivo ma non solo a livello governativo perché ci sono moltissimi centri culturali di entrambi i paesi che intensificano questo fruire di cultura comune.

 


Fabrizio Di Ernesto Agenzia Stampa Italia

 

 

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