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Biblioteca ASI. Hans F.K Gunter - Platone custode della vita

(ASI) E'nella sinergica unione di «selezione» e «educazione» che Hans E K. Gunther (1891-1968) individua il nucleo della concezione platonica dello Stato.

Con la sua sensibilità nordica, Platone cercò di opporsi allo spirito essenzialmente levantino delle dottrine sofistiche, suggerendo agli Ateniesi di imparare dall'antica Sparta la saggia idea della selezione, una sorta di tutela della salute ereditaria (eugenica), le cui intuizioni e aspirazioni concordavano perfettamente con quelle della più recente ricerca scientifica sulla ereditarietà (eugenetica, igiene razziale). Questa è l'audace tesi di Platone custode della vita (1928), che prendeva magistralmente la parola nel dibattito sull'«umanesimo» e quindi sulla paideia scoppiato all'epoca in Germania, mostrando che il Platone «politico» non era semplicemente «pedagogo», ma sopra tutto «eugenetico». La concezione greca dell'uomo come unità di anima e corpo raggiunse con Platone il suo apice. Poiché l'aspetto più evidente del fenomeno ereditario è il corpo, Platone sapeva che dell'aspetto spirituale (psicologico-caratteriale e culturale-re-ligioso) furono consapevoli sempre pochi e rari. Né la semplice vita - a rischio di suscitare una filosofia razionalistica e infeconda —, né il semplice valore — passibile di incagliarsi nelle secche del bene e del male —, sono mire e oggetti della speculazione platonica: ma la vita che incontra il valore. Qui si slancia il sapiente, cercando di propiziare, nell'incremento di valore, l'approfondimento della vita, di scoprire, nella necessità della vita, la sola necessità del valore. Perciò Platone contemplò come compito dell'opera cui il filosofo è chiamato non solo l'educazione, ma innanzi tutto la selezione. Con le sue tre edizioni, questo libro scandì anche l'itinerario speculativo di Gunther attraverso gli anni decisivi della storia del XX secolo. Nella filosofìa platonica Gunther ritrova un modello sempre valido, dopo secoli in cui la scissione tra anima e corpo, inaugurata dal cristianesimo e poi esasperata dal pensiero moderno, eclissò l'importanza dell'ereditarietà, appellandosi alla sola educazione. Se le correnti progressiste vedono l'uomo influenzato dai soli fattori ambientali, cosi da affermare l'originaria uguaglianza di tutti gli uomini, quelle conservatrici hanno sempre difeso la naturale diversità degli uomini e quindi l'importanza dei fattori ereditari. E gli uomini sono tutti diversi, perché diverso è il loro passato: la loro razza, che è il cristallizzarsi di un modello ideale nella tradizione e nella dimensione biologica di ciascun gruppo umano. Ma selezione e educazione - ereditarietà e ambiente, fattori innati e acquisiti - altro non esprimono che il problematico rapporto tra fedeltà al passato e responsabilità verso il futuro, un rapporto che spetta al filosofo-politico sanare nel presente. I dati vengono trattati con riservatezza, nel rispetto delle norme vigenti, e non verranno divulgati per nessun motivo. Coloro che non desiderano ricevere i nostri comunicati, possono inviarci un messaggio di risposta, recante la scritta 'cancella'; essi saranno quindi esclusi dalla rubrica. In mancanza di richiesta di esclusione, sarà sottinteso il consenso alla spedizione dei messaggi

Hans F.K Gunter - Platone custode della vita (nuova edizione) - Edizioni di Ar. Euro 12,00

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