L’architettura rurale della Puglia raccontata in Giappone

Yokohama 2019(ASI) Il prossimo 19 dicembre 2019 il College of Architecture and Environmental Design della Kanto Gakuin University di Yokohama in Giappone ospiterà il Simposio Internazionale “Restauro dei Trulli, Architettura tradizionale con coperture in pietra a secco dell’Italia Meridionale”.


Il Simposio segna una tappa molto importante di un percorso di ricerca iniziato alcuni anni fa e che vede tuttora la stretta collaborazione di ricercatori e professionisti giapponesi ed italiani confrontarsi sul tema del restauro dell’architettura. Il Simposio è stato proposto dal prof. Taisuke Kuroda che da anni collabora con la prof.ssa Olimpia Niglio sul dialogo culturale tra Italia e Giappone e già nel 2011 è stato pubblicato in Roma un loro primo volume dal titolo Twelve houses restored in Japan and Italy.
Questo prossimo Simposio intende confermare questo importante dialogo interculturale tra l’Italia e il Sol Levante in ambito accademico nonché soffermare l’attenzione sull’architettura rurale dell’Italia Meridionale e in particolare della Puglia con riferimento alle costruzioni tradizionali in pietra calcarea a secco. Durante l’evento sarà presentato anche il primo rapporto sulle attività scientifiche svolte proprio in Puglia grazie alla collaborazione di accademici e professionisti giapponesi ed italiani.
L’intenso programma vede una prima keynote di Olimpia Niglio su “Storia e Cultura dell’architettura tradizionale nel Sud Italia” ed una seconda keynote dell’arch. Aldo Flore, dello studio Flore &Venezia di Ostuni, con una relazione dal titolo “Esperienze di restauro dei trulli in Valle d’Itria”. Seguono poi due relazioni di colleghi giapponesi: Yuta Inamasu su “Gli edifici in muratura a secco in Italia Meridionale” e Manabu Naya su “Restauro delle case tradizionali giapponesi”.
Il Simposio sarà introdotto dal prof. Masayuki Otsuka, decano del College of Architecture and Environmental Design e dal prof. Taisuke Kuroda, coordinatore. A conclusione un breve commento del prof. Hiroshi Watanabe, direttore del dipartimento del College of Architecture and Environmental Design.

 

 

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