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Cultura. Vade Retro - L'omosessualità e l'arte al Teatro Antico di Taormina

 

(ASI) Il tema dell’omosessualità nell’arte. È questa l’essenza di “Vade Retro”, lectio magistralis che Vittorio Sgarbi terrà oggi, 15 luglio, al Teatro Antico di Taormina (ME), a cura di Produzione Taormina Arte, Circuito del Mito. Nella suggestiva cornice del Teatro Antico di Taormina, un quasi inedito Vittorio Sgarbi, nelle vesti di professore- attore, ripercorre, attraverso l’arte e i pensieri di Caravaggio, Pasolini e Von Gloeden, grandi artisti partendo da un’angolazione desueta e di grande respiro. Per un insieme di didattica e intrattenimento, di sesso e di drammaturgia.

«Caravaggio sopporta ogni tipo di lettura - spiega da anni Sgarbi - anche quella omosessuale: non m'importa conoscere la vita privata di Caravaggio, però mi colpisce la sua ambiguità. Mi colpiscono quei giovani modelli, i suoi Bacco e i suoi Giovanni Battista, allusivi e lascivi come i ragazzi fotografati da Von Gloeden.

Una omosessualità intinta di cattolicesimo, come quella di Pasolini e di Testori e di altri maledetti nostri contemporanei quali Fassbinder e Genet”.

Caravaggio, Pasolini, Von Gloeden, tre interpreti di tre diversi moduli espressivi dell'arte visiva portati a teatro, dunque. Una lezione unica, uno spettacolo di cui nessuno conosce l'inizio e la fine, la regola scenica e il percorso artistico affidato ad un affabulatore d'eccellenza che della parola e della conoscenza profonda della sua materia ha fatto uno stile contagioso e di grande fascino.

Il cartellone proseguirà il 17 luglio con “Cannibardo: storia di Garibaldi e della Sicilia post-unitaria” Interpreti Massimo Ghini, Mimmo Mignemi e Vincenzo Crivelli. Regìa di Giuseppe Dipasquale. Lo spettacolo ripercorre le tappe siciliane della storia dell'Eroe dei due mondi attraverso alcuni brani tratti dai cinque romanzi storici di Andrea Camilleri ("La bolla di componenda", "Il filo di fumo", "Il Birraio di Preston", "La concessione del telefono", "Il Re di Girgenti") in cui lo scrittore di Porto Empedocle traccia la breve parabola di un sogno, raccontando le speranze suscitate dallo sbarco di Garibaldi in Sicilia.

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